sabato 2 marzo 2013

La Fidanzata Artistica e l'Ombra della Luna

Caro Antares,
sono fidanzato da un anno con C., ragazza splendida che ha l'hobby di scrivere libri. All'inizio, sembrava la donna "diversa", letteraria, artistica, quella che si usciva per andare al museo e poi a bere un calice di vino rosso davanti a un monumento. Quella che mi faceva lo spogliarello citando un brano di Euripide, quella che a casa aveva foto fatte da lei a visuali curiose della città...
Ma da un mesetto o due stanno affiorando problemi che mi spiazzano:
mi portava spesso alle serate letterarie dei suoi amici, ora ci va spesso da sola dicendo che io non la capisco. E soprattutto, ha riportato in un suo libro parti della storia con me, e... sospetto che stia vivendo anche una storia con un suo amico, a giudicare da come scrive altre cose.
Lui è un musicista, lei lo definisce un artigiano della musica, stanno ore a parlare. Ora deve andare con lui ad un teatro che... mah non lo so, guarda, io non mi sento più di starle appresso.
Ho fatto male a fidarmi di lei, credo.
Nick

Caro Nick,

ti stai confrontando con una delle peggiori figure della mitologia sentimentale: la Fidanzata Scrittrice.
O Fidanzata Artista in generale.

In genere, la classifica del pericolo è:

Teatrante
Musicista
Scrittrice
Pittrice/Fotografa

Con la fidanzata teatrante sei davvero fottuto. Se non sei un personaggio pure tu, passerai la vita ad applaudirla in scena, lei sempre fra colleghi che "ci cambiamo nello stesso camerino ma tranquillo, è pure gay!" - ma a te rode il culo anyway (fa pure rima). Per non parlare poi dei vari finti produttori viscidi che le chiedono alcune foto nuda per il provino di Amleto (mmmh.... qualcosa mi dice che mente).

Con la musicista anche sei fottuto, perché spesso quelle da conservatorio sono folli e quelle da serata canora vivono circondate di colleghi uomini, condannandoti al giramento di palle (secondo i Padri della Chiesa, damnatio ad rotationem testiculorum)

"Ora diche ùn poe-sie..."
forse Guzzanti, fra Robertetti e il critico d'arte di Teleproboscide,
è il comico che più di tutti ha preso per il culo gli artist-isti.
Con la scrittrice più che altro avrai problemi relazionali ma leggermente meno fastidi sociali. Dovrai scontrarti, come vedremo, col suo narcisismo (che curiosamente a volte supera quello delle attrici), la sua complessità a tutti i costi e con una serie di rivali che vivono con la mano sotto il mento, scrittori che di mestiere fanno lo scrittore famoso apposta, con qualche Brunello Robertetti che le va dietro e così via.

Con la pittrice/fotografa puoi cavartela, il più delle volte, salvo qualche raffigurazione di gusto opinabile che lei ti spaccerà per scorcio suggestivo, ma sono gusti (sempre se non si mette a dipingere uomini nudi e se non si mette in testa di diventare la musa di un visionario della fica, col rischio di trovarti casa tappezzata di ritratti in caricatura iperpelosa della sua topa, e un senso di giramento di coglioni latente). In compenso può glorificarti con un ritratto eroico.

Spendiamo due parole su un dato fondamentale: la differenza fra artista e artistista:
come dico spesso, al mondo esistono artisti e artististi:
nove su dieci, la F.S. è un'artistista, cioè una che fa apposta l'artistica.
Gli artisti veri sono più rari, poi ti farò leggere ua mia poesia romanesca a riguardo, intitolata 'Sono un artista'.

ORA:

 Già a un uomo viene di norma pochissima voglia di stare a sentire le imprese creative e intellettuali di una donna artista, figuriamoci di una artist-ista!

Il massimo dell'artistico è se le dico:
"A chicca, mettete in posa che te faccio 'no schizzo!"

In fondo ha senso:

Quando hai le palle piene, hai troppa urgenza di amare per metterti a parlare di arte.
Quando hai le palle vuote non hai bisogno di fare l'uomo profondo per scopare, e quindi non ti viene di parlare di arte.
Diventi sì più lucido ed equilibrato, però non viene da parlare di cose artistiche - a meno che non ci riferiamo al capolavoro appena prodotto, allora diventiamo acuti e fieri interpreti dell'opera.
Immagino già due critici occhialuti che guardano le lenzuola affrescate d'amore e dicono:
"Poffarbacco, ma questo è un Antares autentico! Gran pennello!"

Quindi ecco, come la metti la metti, per fretta o per demotivazione, è rarissimo che un uomo sano parli di arte con una donna.

In realtà, non è che non ci interessa l'Arte: io ho molte amiche artiste, davvero.
E mi ci trovo bene. Le amo come amiche. Ammiro le loro opere, ce le commentiamo reciprocamente.
Il discorso è diverso: semplicemente, ai fini della scelta di una donna (ai fini della scelta, si badi bene) è irrilevante, se non addirittura controproducente, che sia un'artista.

E' come l'altezza o la sportività: non è che non piacciono, ad alcuni piacciono; o non è che non possano essere qualità in una donna, possono, ci mancherebbe: ma non sono rilevanti, e in certa misura possono addirittura nuocere.
Un'opera d'arte che amo da una donna
E' come se un uomo cercasse di essere figo a saper fare ordine in casa: può essere gradito, ma nessuna donna si innamora di un uomo per questo motivo.
Viceversa, il Genio è una delle cose più attraenti in un uomo, infatti esistono più muse che musi, ovviamente.

Fanno eccezione alcune forme di arti donnesche che a me arrapano molto:
ad esempio a me fa impazzire la donna creativa in cucina, o manualmente, che so, quella che scolpisce le carote o che fa le torte con un sorrisino buddhico.
Quando vedo una ragazza che cucina mi vengono le pupille a forma di cuore e solitamente cerco di amarla direttamente davanti ai fornelli.
Mi piacerebbe essere il muso ispiratore di una cuoca, laddove 'muso' sta proprio per grugno famelico.

Ecco, una donna che legge, che ama leggere, che cucina e disegna a me fa impazzire.
E' un modo femminilissimo di fare Arte o amare l'Arte.

Ho cercato di spiegarlo a svariate donne dure di comprendonio:

"Amo', io apprezzo che sei un genio. Ma non ti amo per questo."

Una ci rimase male perché, mentre mi parlava delle sue idee politiche in un momento di ozio a letto, io cercavo accanitamente un pertugio per amarla, un punto comodo dove applicarle il mio amore. E lei sbottò:
"Ma che cazzo!! Possibile che mentre ti parlo di idee tu mi monti una gamba? CANE!"
Io guaendo dentro di me, risposi:
"Ma tu parla, io intanto ti sc...."
"Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargh!" - quasi svenne per la mia innocente rozzezza.

Bah. Io volevo solo unire utero e dilettevole ottimizzando i tempi!

Tornando alla nostra fidanzata artistica:

E' terribile.
Subito dopo le piaghe d'Egitto, viene lei:
il salmo d'angoscia del fidanzato della scrittrice recita infatti così (dal Libro dei Salmi Virili):

"Signore YHWH, possente Dio degli Eserciti,
in te confido!
Infliggimi il pungolo del tuo Zelo,
percuotimi con lo scettro della Tua Potenza,
sferzami con il frustino della Tua Saggezza,
ma risparmiami la Fidanzata Scrittrice!!"

A parte i motivi logistici suddetti, per giunta spesso la ragazza artistica è anche morbosa e inutilmente alla ricerca della profondità, dello scandalo o delle implicazioni delle cose:
un loro amico banalmente cretino diventa un eroe naif,
la sua amica sfigata diventa un volto intenso e imperscrutabile,
il nero che le ha trombate la sera prima diventa il misterioso straniero dalla pelle d'ebano,
il drogatello che ci stava insieme l'anno prima diventa un angelo caduto,
e altre amenità che tu dovrai sorbirti perché 'se no passi da superficiale'.

NB: Fanno eccezione le scrittrici di fiabe e racconti Fantasy, che sono categoria a parte, più sognanti e candide, e ci vado molto d'accordo.

Certo che ti ha citato Euripide: immagino "Le Baccanti".
Del resto ricordi come andò ne Le Baccanti: le invasate uccisero il buon Penteo.
SALVATI!

Il primo passo per la salvazione è riconoscere la fasullità del suo fascino.

Ella infatti risulta affascinante solo se tu appartieni alle seguenti categorie d'uomo:

IL LETTERATO CREDULONE: dicasi lettarato credulone quell'uomo che è abbastanza intellettuale da essere un lettore di libri e un discreto uomo di cultura, ma non abbastanza da essere irriverente, onde per cui trascorre il suo disonorato tempo a leccare il culo a qualsiasi artistoide conosca. Ovviamente, abboccherà subito all'aura "dionisiaca" della Fidanzata Scrittrice, ignaro delle vere implicazioni. Spesso infatti è anche un Pentito (v.oltre).

IL SEMPLICE: è appunto semplice, quindi incuriosito da una donna che gli appare elevata e interessante. Non ha ancora appreso il Verbo maschilista che gli rivelerebbe, se compreso e vissuto, che nessuna donna può realmente avvincere intellettualmente un uomo, e che ogni Ippazia deve e può essere sottomessa da uno stallone feroce. Così poi scriverà qualcosa di erotico, e tu ti alzerai dal letto pensando
"Ma sì, scrivi quello che cazzo ti pare."
(con un forte accento sulla C di cazzo)

IL PENTITO: forse uno dei peggiori, mai abbastanza biasimato dalla comunità maschile. Il maschiopentito, o Pentito, è uno che, per qualche ragione (delusioni o illusioni che siano) ha deciso di apprezzare a priori le donne e abbocca a tutte le stronzate che una donna dice, spesso spregiando a parole gli atteggiamenti degli altri uomini. Il pentito si gloria di avere molte amiche e di reputarle tutte straordinarie. A lui ho dedicato la poesia "l'Amico delle Donne" che allegherò in un post a parte. Spesso il Pentito è anche Letterato Credulone, e ancor più spesso teatrante. Trascina le donne alle serate letterarie convinto di apparire intrigante e artistico, dimenticando che se non sei davvero un artista con due coglioni così, appari solo sfigato e viscido. Lo capirà.

Se appartieni a queste categorie, capisco che tu possa aver trovato interessante la F.S.:

sono sicuro che la prima sega te l'ha fatta sul suo letto (probabilmente un cazzo di materasso-puff con lenzuolo esotico) in mezzo alle sue pareti tappezzate di foto in bianco e nero di volti "folk" (vecchi rugosi, barboni, mignotte, angoli di strade pisciate dai cani) che sembravano seguire la sega con aria intensa.
Ancora non ti perdoni di aver eiaculato guardando in secondo piano la foto di Alda Merini a parete, che nel tuo campo visivo era appena eclissata dalla tetta della F.S., sicché per fissare la tetta percepivi subliminalmente il volto sfocato della poetessa.
Tu ami del resto le poesie di Alda Merini, però questa associazione ti ha disturbato.
E' come se ti stai toccando davanti a un porno, schiacci per errore il telecomando, e cambiando canale ti trovi a venire davanti a Marzullo che intervista Rosy Bindi.
Voglio dire, sono piccoli traumi.
Del resto la scelta era fra Pasolini (ritratto appena dietro la sua spalla, sul muro) e la Merini (dietro la tetta), e hai pensato "Facciamo tetta+Merini, va', cerco di pensare alla tetta".

"Parliamo di Garpez, un esponente della transavanguardia!"
(...) "Eh lo sai come so sti artisti, mezzi drogati mezzi froci"

Sono pensieri giusti, ma lei non avrebbe capito.

Infatti non hai protestato per non fare la figura di quello che non capisce l'Arte, immagino:
l'alibi perenne degli artististi è per l'appunto quello per cui chi non capisce le loro trovate di nicchia è "commerciale" - mentre invece in genere, quando una cosa è di nicchia, un motivo c'è eccome.

Il più frequente è che spacca le palle.

E' difficilissimo che una cosa davvero bella non catturi l'attenzione del popolo: sono pochissime le cose davvero "ingiustamente di nicchia", solitamente il pop piace perché è obiettivamente godibile.
Perché le canzoni "commerciali" sfondano le classifiche e Paolo Benvegnu no?
Mica perché è filosofo: solo per un fatto di godibilità intrinseca!
Infatti "Matrix", che è un nobile mattone gnostico, però è anche una bella trilogia dal punto di vista visivo e spettacolare, ha fatto successo!
Quindi non è che la gente "teme la Conoscenza": semplicemente sa distinguere quello che è orecchiabile da quello che non lo è.

 Tornando a noi:
quante puttanate artististe hai dovuto subire, amico mio?

Ora la tua storia con lei è romanzata qua e là, a pezzi, e fiuti anche le corna: e fai bene.

Devi ricordare che gli artististi vivono in un loro mondo bohemien in cui però, alla fine, carta canta secondo le leggi di Natura, come per tutti noi.

E lei starà già ciucciando l'uccello di un altro, uno dei suoi amici pitto-musico-scrittori "vino e assenzio" che scopando lei hanno fugato uno solo dei tuoi dubbi: quello riguardo al loro orientamento sessuale.
E nemmeno del tutto.
Una fidanzata normale può esser vacca.
Una fidanzata colta può esser vacca come Pasifae.

Una donna comune ti mette le corna e quatta quatta torna a casa, si fa il bidet e prepara la cena.
Una F.S. no!
Non ti mette solo le corna: deve romanzarle!

E tu reagisci usando una tecnica che la spiazzerà:
le dimostrerai che gli scrittori stessi sono maschilisti come te.

Formati un'antologia misogina:

- Lei cita Euripide e quella rompipalle di Aspasia?

Bene: spiegale come le Amazzoni siano state trombate e uccise da svariati eroi, tanto per restare sul Classico (Ippolita fu amata e uccisa da Eracle, Pentesilea si innamorò prima di Ettore e poi di Achille, per giunta mentre questi la stava uccidendo).
Leggile Ovidio e altri famosi classici che la pensano come noi.

- Studia come Simone De Beauvoir fu l'ancella sessuale di Sartre, cornuta e vittima, e di come Mary Wollstonecraft scrisse lettere di rara ancillarità al suo amante tirannico.

Capirà che il Mondo non si divide in artistoidi e beceri, ma in gente che sa comportarsi e non.

Quando ho detto che mi piace l'arte
del taglio, non mi riferivo a Fontana.
Spiazzala parlando il suo linguaggio, ma dalla tua parte:

è un po' come nella Scherma Giapponese la strategia chiamata Getsukage No Heiho, ossia "la tattica dell'Ombra della Luna": apprendere ed imitare i gesti dell'avversario, in modo da farlo trovare innanzi ad un avversario che fa cose che vanno a pareggiarlo sullo stesso piano. In questo modo, o vanifichi eventuali suoi vantaggi "di atteggiamento", o comunque lo confondi sul suo stesso territorio.

Getsukage! Ricorda.

E' solo una delle innumerevoli tecniche di spada che si possono usare nella Vita!

 E a proposito di spada: quel tipo che la sta scopando parlandole di Musica, quello lì, come diceva?
Quello che la mette a pecora dicendole che è una MOSTRA RETROSPETTIVA.
AH! L'artigiano della musica! Wow.

Eeeeeeeeeeeeeeeh bambini!
C'è l'Artigiano della Musica! Eeeeeh!
Non ha un cazzo da fare e compone pezzi musicali lassativi, ma siccome lo fa in una nuvola di hashish sembra figo.

Ecco lui: presto sarà sfidato a duello, e con notevoli precedenti letterari!

Infatti imiterai lo stile di Casanova nella lettera di invito al rivale polacco (che ti allego qui in foto, ma in un altro post il prossimo sul duello) , e gli racconterai di come Alexander Pushkin sfidò a duello suo zio, che gli aveva solato la ragazza a un ballo campestre. Era così scattante in duello, da essere chiamato "il Grillo".
Anche questa è Arte.
L'Arte della Spada.

Insomma: vogliono la Cultura?
Eccola.
Ma non quella della serie: "Beviamo del vino parlando delle Baccanti, poi ti porto a una mostra e ti dico che hai del talento, oh, sì, amo la musica classica, andiamo a sentire il monologo di una matta vestita di iuta che vomita a fine serata" - no no, la Cultura quella cazzuta.

Forza e Onore!

Antares

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