martedì 12 novembre 2013

Liberarsi della Canara: simil similiabus curantur

Caro Antares,

sto da sei mesi con una ragazza che vive per i cani. Quando all’inizio mi chiese “Ma tu vuoi bene agli animali?” – pensavo che fosse semplicemente amante della natura, ma poi… l’incubo!
E una volta non si esce perché deve stare coi cani.
E una volta sono insensibile perché cambio discorso quando parla del canile.
E una volta mi dà dello stronzo perché un amico fa una battuta sui cani e io non li difendo abbastanza.
Ti rendi conto che rompe i coglioni anche a chi vuole adottare un cane se avanza pretese sulla taglia e sulla razza? “Un cane devi adottarlo perché è un cane, non fare shopping” – dice.
Una volta voleva far adottare a un amico mio, che voleva un animale domestico, un cane mezzo lebbroso e anziano; all'imbarazzato "mah devo pensarci" del mio amico, è insorta dandogli del consumista insensibile, incapace di amare un animale tanto degno di amore.
Una volta ho obiettato timidamente sull’antipatia di uscire sempre con lei che ha una bustina di merda raccolta che le pende dalla mano, e mi ha dato dell’insensibile.
Ma non ho criticato il cane, dico però che non siamo costretti a vederci sempre con lui (e la merda che ne consegue) appresso!
Chiedo tanto??
E spesso fa paragoni morali e affettivi fra me e i cani!
"un cane non farebbe mai questo, un cane non farebbe mai quest'altro".
Cosa pensi della teoria per cui le animaliste hanno problemi affettivi con gli uomini, che mascherano con la dedizione ad animali non umani?

Will

Caro Will,

oddio la canara.

Oddio la Canara Pura no.
Tremenda.
Sei incappato in una delle categorie di donna più terribili del Kosmos.

Premetto che appunto, io amo gli animali.
Davvero, raccolgo lucertole da sempre; tutti i gechi sono i miei; faccio amicizia con bestie come pipistrelli, ragni, falene, gatti, cani, scorpioni, lumache, salvo anche gli insetti caduti in piscina quando vado a nuotare; mi piace anche l’equitazione; se trovo un cerambice in casa, lo prendo con un bicchiere e un foglio di carta messo sotto, e lo libero fuori dalla finestra.
(Il Cerambice è un insetto bislacco che emette curiose urla quando è allarmato)
Magari viene subito mangiato da un altro animalaccio, ma sono cazzi suoi, io l’ho liberato.
Ho tenuto in casa una vipera, da piccolo, per la gioia di mamma (era il 1994).
E innumerevoli scorpioni, di volta in volta in barattoli, bicchieri o altre trovate.
Se incontro per strada un cane ci parlo.
E così via.
Ma in tutto ciò, vanno tenute presenti due cose:

1) Sono un animale che si rapporta ad un altro animale: sono bestia anche io;
2) Con le bestie come coi bambini: simpatia, attenzione, e un sobrio non rompergli le palle.

Io e la chihuahua della mia fidanzata.
Infatti è lo stesso coi bambini: mi sono simpatici, racconto loro storie, ci gioco, ma niente cretinerie.
Salubre.
“Ciao Cane!” – o “Ciao Bimbo!” – ma senza lambicchi melensi.
Non rompere le palle, e non tagliarle, anche: l’idea di castrare una bestia per vezzeggiarla a palle rimosse mi sa di presa per il culo.

Davvero, amico…. Un cane in Natura ha un territorio bello ampio (qualche ettaro), vive da bestia quale è, tromba le cagne, si azzuffa o si allea con altri suoi simili, e seppellisce la merda dove gli pare.
E così dovrebbe vivere.
Invece solitamente la Canara ha una configurazione del tutto diversa.
Vediamola.

Innanzi tutto, parlo di Canara perché, per via dell’innato sciamanismo da strega delle donne, è più facile che sia una donna ad avere al seguito cani, gatti e altre bestiole domestiche, tipo Artemide o Ecate. Intendiamoci, Fauno e Dioniso sono maschi, e Shiva anche è definito Pashupata, “Signore degli Animali”; però non sono Canari nel senso che intendiamo noi parlando della tua ragazza.
(a proposito, pensa che una dea mesopotamica dei cani si chiamava BAU. Curiosità.)
La modalità di rapporto maschile, con animali ed altri uomini (o anche: con uomini ed altri animali come noi) è amichevole, cameratesca: un uomo in genere, se non è complessato, sa convivere con le bestie da pari, senza nevrosi.
Da pari, nel senso di amicizia; e meno da pari ricordando che sono comunque animali diversi dall’uomo, coi loro pro e contro.

Noi avremmo, di base, il rapporto coi cani che ha Tomas Milian col cane Geremia nel film Il Lupo e l'Agnello.

Nella Canara si unisce il senso civico del Femminile alla ferocia isterica del Femminile.
Un mix tremendo.
La donna, per via anche della sua complessità affettiva, dei suoi bisogni e della forasticità emotiva che la caratterizza nelle fasi misandriche, è molto, molto più portata ad essere Canara o Gattara.
Ma la tua ragazza è canara, quindi parliamo del tipo “canara”, che differisce dalla gattara soprattutto perché la sua psicopatologia fa leva su una pretesto che i gatti non offrono: il credito affettivo!
La canara ha una formidabile leva a riguardo: ella può farti pesare l’affetto del cane, laddove una gattara ha solo una tribù di oziosi felini dalla fama di menefreghisti. Anche i gatti possono essere coccoloni e amare il padrone, ma non hanno quella fama di santi perenni che hanno i cani.

La Canara non ha ritegno:
ti infligge il suo amore per le bestie con un’ombra di sadismo.
Quando mostra noncuranza per le maniere umane, o sfoggia il suo sandalismo militante, in realtà sta provocando e sfidando l'Uomo, anche se non lo dichiara e vorrebbe passare semplicemente come soggetto alla mano, frugale e con una ricca coscienza planetaria.

° E’ quella che ogni tanto esige l’obolo emotivo, sbattendoti in bacheca su Facebook foto di cani abbandonati, feriti, mal(in)con(i)ci, soprattutto in orario pasti. Ti fa venire orrendi incubi con protagonisti cani bruciacchiati che nemmeno in un livello di Resident Evil.
Per lei, te devi accolla' er cane lebbroso e moribondo!
Nun ce stanno scuse!
Te becchi er cane sfigurato!
Ma è astuta:

Sa bene che un cane, con un solo sguardo colmo di blues, può farti sentire una merdaccia qualunque cosa tu stia facendo: prova a mangiare un piatto di pasta con un cane vicino, e lo noterai.
Il cane ha quell’aria affettuosa-bisognosa che ti spinge a dire “Ebbasta! Sto mangiando, perdio!! NO, non mi sento uno stronzo! E’ inutile. Toh, magna ‘na forchettata e vai. Ciao.”
La Canara vive di questo.
“I cani ci amano, e tu pensi solo a magna’.” – è il messaggio, estensibile a tutto.
Anche se non hai colpe, nella vita, la canara te li induce con l’irrazionale argomento della bontà del cane, di fronte a cui qualsiasi tua condotta sfigura.

° E’ quella che è nonviolenta formalmente, ma capace di ideazioni omicide in grado di turbare Torquemada. Magari è pacifista e perfino insensibile sul piano emotivo umano. Non ha pietà di te, pover’uomo in problemi umani, ma allucina castrazioni, torture e scuoiamenti per chi maltratta le bestie.

°E’ quella che, siccome un cane è fedele, allora il cane è meglio di un uomo.
Eh, lui non è come un uomo!
“Il mio cane è diverso” – parafrasando una pubblicità.
… Ma grazie al cazzo, è un cane! Ragiona da cane. Ha MOLTE differenze con un uomo, mica solo quella. E poi è fedele a TE, ma non alla cagna, dato che tecnicamente è più monogamo il lupo che il cane, in Natura.
Insomma, i cani si trombano anche le parenti! Vuoi paragonare quel povero Cristo del tuo ex, che se n’è andato con motivazioni umane…. con la condotta di una creatura promiscua e incestuosa, che però siccome ti fa le feste quando rincasi, dev’essere il modello etico generale dell’uomo?

° E’ quella che umanizza e idealizza l’animale senza accettare l'animalità dell’uomo : ogni tanto se ne esce con qualche amenità tipo gli onnipresenti Indiani d’America (citati da tutti, conosciuti da quanti? - Domanda) o edulcorazioni opinabili (tipo definirsi una lupa ed essere vegana).
Ignora, delle bestie, abitudini poco umane o scomode per i suoi ideali platonici: ad esempio, il fatto che in Natura in gran parte le bestie si accoppiano e si sbranano in continuazione.
I cani, in fondo, quando si incontrano o si aggrediscono, o si annusano il culo per poi montarsi.

Il che, ora che ci penso, non si discosta molto dalla mia condotta.

Come dice Califano:
“Ma piango / quanno casco nello sguardo de’n cane vagabondo
Perché / se somijamo in modo assurdo!”

Lei no: se sei aggressivo e hai un pensiero “forte”, sei un infame guerrafondaio; solo il suo cazzo di cane sacro può essere divinizzato.
E’ per l’appunto una filosofia a cazzo di cane.

° E’ quella che, siccome il cane è buono e fedele, DEVI sopportare qualsiasi angheria da lui:
le fulgide doti morali del cane (cioè, biecamente tradotto, il fatto che è l’unico ad esserle devoto) scavalcano per lei qualsiasi decenza umana, per cui in casa sua sei costretto alla cinomachia ed è un tuo problema, non suo.

Un mio amico che ha la ragazza canara, durante i weekend la va a trovare:
in quei due giorni vorrebbe scopare e poi dormire il sonno del giusto insieme a lei, invece si trova ostaggio della belva, che lo guarda in cagnesco (giustamente, essendo cane)e lo assale ad ogni ingresso.
Adottalo... e dai... vedi come te guarda?
E' 'n cucciolone! Solo perché è indemoniato
lo discrimini? Insensibile!
Inquietante anche il nome della creatura, Medy, diminutivo ridicolo di Diomede, nome voluto dal nonno amante dei classici, e corrotto in Medy a vezzoso uso delle donne della famiglia.
Quando penso al mio amico alle prese col feroce Diomede, mi vengono in mente quelle raffigurazioni mitiche tipo La Forza dei Tarocchi, o Eracle col Leone Nemeo o con Cerbero.
Poraccio: lavora 5 giorni a settimana, va a riposare e godere il weekend dalla fidanzata, e lì convive con la fiera, e con la sua innata violenza.
Diomede, inoltre, una volta che gli ha sentito addosso l’odore di una cagna di amici, ha anche avuto un raptus sessuale. Che triste sorte: a scelta (del cane!) sbranato o violentato dal cucciolone di casa.
Ha due palle grosse come due kiwi, Diomede.
Inquietante.
Il mio amico sta sviluppando attitudini da antilope, a forza di stare con la bestia:
mangia, si accoppia rapidamente e fugge.
Una configurazione mentale da erbivoro.

There’s no easy way out.

Nel rapporto con la Canara, insomma, avrai sempre un odor di torto: subirai la situazione ma nulla di te potrà mai colmare il “debito affettivo” che a priori hai verso il cane sacro.

Poiché il mio consiglio è il consiglio di un animale, ti dico:
fai tu il cane.

Adotta davvero principii animaleschi.
Alterna ozio e ferocia, cerca di montarla senza preavviso, mangia sguaiatamente.
Annusa il culo delle sue amiche e cerca l’approccio sessuale con loro, con aria allegra.
Montale lo stinco, la coscia, insomma dove arrivi.
Guardandola sorridente, come a dire "sono bravo eh?".
Scatta contro chiunque la guardi in giro per strada, sbraitando al minimo incrocio di sguardi.
CANE.
Oh sì, finalmente il cane sei tu.

Ti libererai della tua ragazza in un baleno.
Io e 'n amico mio. Er cane è 'n amico. Ne' peluche ne' martire:
'n amico.
Infatti le animaliste hanno quasi tutte in comune una paradossale intolleranza per l’animalità maschile.
Finché si tratta di idealizzare un golden retriver, ci stanno.
E’ innocuo per loro.
Quando si tratta di avere a che fare con un fidanzato cane, allora hanno un rigurgito illuminista e civilista, e diventano maestrine civiche col dito sempre alzato, e finalmente potrai dire:
“IO SI’ CHE RAGIONO DA CANE! Io e il tuo cane sì che andiamo d’accordo. Maledetta rompipalle!”E ti troverai una ragazza coi pesci rossi.

O quantomeno, con i cani, ma che non li antepone all’umano.

Forza & Onore!

PS:
ti saluto con questo testo di Califano:

PIERCARLINO

E' sempre così, tu stravaccata a letto,
io a fa' nottata, ar freddo, giù de sotto,
pe' corpa de 'sto cane maledetto,
che se nun scenne caca ner salotto.
Mo' poi vo' fa' le corse nel viale
insieme a me, chi perde è 'n animale!
A vorte incontro gente e me vergogno
ma si 'n coremo lui nun fa er bisogno.
Quanno je scappa è sempre mattinata,
l'avesse mai 'na vorta anticipata.
Spacca er minuto, ar primo chiaro 'n cielo,
pare che c'ha la sveja sotto ar culo.
Chi se lo scorda er compleanno tuo
"Comprami un cagnolino amore mio!
Gli starò dietro, ha la parola mia"!
Sei stata dietro a li mortaccia tua.
Da quanno 'st'animale s'e accasato
nun ho dormito otto ore di filato
e si consideramo che c'ha 'n anno
secondo te quando ripijio sonno?
Fra dieci dodic'anni, quanno more?
È ner frattempo dovrei pure core?
Prima de fa' 'sta fine io t'ammollo,
che c'hai 'n gelone ar posto der cervello!
Me casca 'n po' de cenere per tera
e in du' minuti fai scoppià la guera,
vomita er cane sopra li cuscini,
"Povero amore, ha male agli intestini"!
"Mio Dio, cosa ha mangiato giù al viale?"
Le palle de mi' nonno cor caviale!
Io che ne sò' che magna 'st 'imbecille
e che me frega a me se c'ha le bolle!
Me frega più che da quasi 'n annetto
me chiamano "Er frocione cor cagnetto"
co' tutti quei riccetti, quer nastrino,
quer nome che j'hai dato: "Piercarlino!"
Ma poi chiamallo un cane "Piercalino"
senza fa' 'nsospettì chi t'è vicino?
Co tanti nomi belli, si ce penso,
potevi, che ne so, chiamallo... Stronzo!
Come perché, perché nun c'ha mai sonno...
perché me fa' venì sempre l'affanno...
Stronzo perché nun me fa' più dormire,
Stronzo perché nun caca si nun corre...
È lungo un parmo, arto mezzo sordo,
e fa' casino più de 'n Sanbernardo!
Ch'è maschio poi c'è ancora d'accertallo,
nun j'ho mai visto l'ombra de 'n pisello
ne' fra li peli 'n mezzo a le gambette
je so spuntate mai due-tre-pallette
Hai fatto tutto te; "com'è carino"...
"è maschio? ... lo chiamiamo Piercarlino!"
"Sono la tua mammina, Piercarlino
e questo qui sarà sarà il tuo paparino,
caro il mio cagnolino ... che bel pelo..."
E paparino, ce l'ha avuto 'n culo!
Giù ar viale, pe' accertamme der suo sesso,
je stavo a mette 'n po' le mani addosso;
me sento sfotte' da 'n amico mio:
"Je voi da' 'n bacio! Te lo reggo io!"
Capito come me so' sputtanato?
'Mo pure frocio 'e no me 'so stufato,
domani notte me ne resto a letto
er cane se cacasse pure sotto!
Pisciasse sui divani ner salotto,
svejasse quelli dell'interno 8,
morisse de cimuro tutt'a 'n botto,
mica posso annà avanti a fa' 'sta vita!
Ecco la morte, la porpetta avvelenata!
Queste so' idee ma tocca realizzalle,
'sto zozzo me lo levo da' le palle.
Già piagni... sei distrutta dar dolore
te immagini si Piercarlino more?
Carma, ma la porpetta s'a' dà fare
perché si tu voi er cane ar posto mio
vado a fa' 'n culo e me la magno io