sabato 27 aprile 2013

A forza di pippe diventi Cechov: equivoci sull'uomo intellettuale

Storico ritratto di Cechov, scrittore, medico
e drammaturgo russo.
Caro Antares,
ho 23 anni e ho interessi diversi dalla massa. Vedo attorno a me gente che non si pone domande, che vive senza chiedersi il senso di niente, che preferisce non pensare.
Sono uscito con una ragazza che diceva di amare l'uomo intelligente, e infatti, come volevasi dimostrare, poi se ne è andata con un incolto, uno che non ha mai letto un libro.
Il bello è che sembrava anche capire le mie idee!! Eravamo ad una festa, ci siamo messi a parlare e lei mi parlava di un'amica sua che fa l'attrice; parlando di teatro, e le ho proposto di andare insieme a teatro. E lei sembrava anche d'accordo sulla mia critica alla televisione di oggi, sul teatro di serie A e B, e tutto: diceva di essere stanca dei soliti superficiali, che era stata solo con uomini senza cervello, eccetera. Poi, a parte una volta che siamo andati a teatro anche con alcune amiche sue, non solo ha smesso di rispondermi ai messaggi, ma ha tirato fuori che stava rimettendosi col suo ex.
Che mi aveva sempre descritto come un bastardo, un poveraccio, uno che non andava oltre, che "non ci arrivava".

E c'è di più: ho saputo che lei parlava di me come un pesante, uno che si accolla, uno che parla tutto il tempo di cose sofisticate, addirittura mi aveva preso in giro su una cosa che avevo scritto: aveva fatto leggere alle amiche una mia mail in cui, semplicemente, parlavo di una mia critica al traffico, alle automobili, che secondo me sono una forma di dittatura.
E allora? Non posso criticare il traffico?
Solo di calcio devo parlare per piacere alle donne?
Le ragazze hanno un bel dire "mi piace l'uomo che non è superficiale", ma poi...?

Matteo

Caro Matteo,
tu stai confondendo l'introversione sofistica con la figaggine dell'uomo acuto.

Sono due cose diverse.
Stavo per dirti "Devi sempre fare per forza il filosofo del cazzo", ma non è vero, perché il filosofo del cazzo sono io. Diciamo che devi fare sempre il filosofo forzatamente, ecco.

Tirando a indovinare, sei sempre stato un tipo colto e l'essere apprezzato (solo) per la cultura ti ha generato un effetto a catena per cui ti sei intartarito sempre più nella tua "cultura della cultura". Hai corteggiato l'intellettualità-mattone fino ad alienarti Eros, come dice il proverbio:
"Sei il classico tipo che a forza di seghe diventa Cechov".

E, come tutti i filosofi che fanno il filosofo apposta, hai idee tue complicate che vorresti, nei tuoi disegni, che passassero per genialità, quando invece risultano solo pesanti e fuori luogo.
Sei il tipo che quando conosce una donna, non le fa sentire la presenza, ma le spara in contropiede una inutile critica alla televisione: col risultato che la suddetta ragazza ti elude coi riflessi scivolosi di un'anguilla, e si concede al primo becero che le capita a portata di tette.
Anzi, in segno di disprezzo verso di te, ella si concederà su un televisore ad un altro.
O in automobile, veicolo notoriamente dittatoriale.

Ovviamente, il sistema immunitario delle tue idee si difende suggerendoti che non sia tu ad essere un insopportabile sofista carente in tempismo, ma che siano le donne a non apprezzare la profondità.
Così puoi crogiolarti nel ruolo dell' "intellettuale incompreso a tempo pieno", e ricomincia il giro vizioso.

D'altronde, il tuo presentarti come uno "diverso dalla massa", dice che sei abbastanza "profondo" da essere intellettuale, ma non abbastanza da comprendere che "la massa" è spesso un punchball astratto per intellettuali, e che in realtà "gli altri" non esistono, esistono le vite, ed esiste la norma - ma "la massa" è astratta.
Come disse il mio maestro Igor Sibaldi, se vai in giro e chiedi a uno "scusi, lei è un altro?" - quello dice di no. Quindi la massa è tutti e nessuno. Non hai bisogno di dimostrare che la massa è stronza, per dimostrare le tue idee, non sprecare tempo.

Torniamo a parlare di donne: le cose stanno così:

alle donna piace l'uomo acuto, eccome.
Ma quello figo.
The Mentalist è un intellettuale che scopa.
Tu no (al momento).

Ma che vai a chiedere "ma 9 x 9 farà 81?" ad una ragazza?
Semmai, se proprio vuoi fare l'intellettuale, scrivi una sceneggiatura, un libro, fai qualcosa, e le donne, se vorranno, andranno a sentire che pensi alle serate letterarie o dove le tue idee interessano.
Se no, scoperai o donne/nave-scuola, che si mettono in testa di svegliare il pipparolo, o donne un po' di nicchia, letterate o morbose, che però non ti danno una misura del tuo successo come uomo, perché sono dello stesso giro tuo.

Che poi, i grandi intellettuali della Storia spesso furono anche lussuriosi: se vuoi davvero seguire i grandi maestri del passato, vedi di andare a donne, perché ci sono esempi clamorosi: Guy De Maupassant, l'autore del famoso Bel Ami, andava a puttane in regioni esotiche, facendosi accompagnare da un notaio per testimoniare quante se ne era fatte, e vincere la scommessa con un amico suo!
Capito? Studia queste cose: farai far pace ai tuoi libri e al tuo pisello. E andranno insieme!

Ricorda comunque le seguenti Leggi (inviolabili):

1 - Piaci se il tuo personaggio è azzeccato, adatto a te: devi trovare il tuo modo ideale di fare, dosandolo in base a come ti riesce bene. Come il ruolo perfetto per un attore. Ma questo è una legge generale.

2 - La donna è come il bambino,
non puoi convincerla delle tue idee con la dissertazione, ma facendola divertire: l'intellettuale che chiava è uno che le cose gliele spiega con ironia, giocosamente. Il bimbo non vuole sentir parlare di diatribe fra paleontologi, vuole immaginare il mondo dei dinosauri - e da lì, magari, gli fai anche capire qualche diatriba fra paleontologi (SE proprio devi).


Non piace in quanto ingegnere,
piace perché è Soggetto.
 3 - ma non dare retta a quello che lei DICE di volere, traducilo! Lei quando dice "intelligente" intende Robert Downey jr in Sherlock Holmes o Iron Man, oppure il suddetto Mentalist, oppure lo scrittore-detective Castle. E grazie al cazzo. Mica va a darla ad Antonino Zichichi! Per lei l'intellettuale è quello là figaccione.
Fai attenzione invece a quello che una donna intende implicitamente:
ragiona: se sono varie volte che soffre per bastardi ignoranti, vuol dire che ama i bastardi ignoranti!
Se no non ci sarebbe cascata spesso!

4 - Sii più fisico se ti riesce: avvicina la donna a partire dal sesso: sentirà meglio, curiosamente, ANCHE le tue idee (ma, detto per inciso, bisogna vedere che idee).


5 - Il teatro: ragazzo, il teatro è un territorio impervio.
Se ci porti la coatta, si annoia; se ci porti la colta, probabilmente già ci vive in mezzo.
Inoltre, c'è teatro e teatro: se porti una ragazza a vedere una cosa carina e poi a bere, ok... se la porti a sentire le urla di due matte seminude che sguazzano nel vomito (il termine tecnico è "teatro sperimentale"), no. A meno che non sia una psicopatica, e allora scopati la psicopatica e pace a voi.

6 - Strategia: non sparare a fois gras i tuoi sofismi, a meno che non siano divertenti. Cioè, le donne che escono con te, non devono finire come le papere allevate per il fois gras: nutrite a forza con un bolo clamoroso sparato in gola tutto insieme. Se le tue provocazioni sono divertenti, ok, puoi anche eccedere, ma se si tratta di "una critica alla dittatura delle automobili", insomma...

Inoltre, a mo' di "punto 7", una nota sulla questione del Calcio:
DUNQUE:
io non seguo il Calcio. Mai riuscito a tifare.
Non per snobismo: proprio non mi incide sull'umore l'esito di una partita di Calcio. Tutto qui. Amo fare  Sport, ma seguirlo può interessarmi solo per curiosità oziosa, se non ho motivi personali.
Nella comitiva sono quello che spesso "Ragazzi annamo uscimo famo" - poi mi dicono:
"Ma no, stasera c'è la partita."
"Ah. Ok. Allora alla prossima."
Posso per esempio seguire una partita a casa di amici per vedere come giocano (ne capisco anche poco!) ma per me l'esito vale quanto quello di una partita di Ping-Pong. Cioè, bravi, ma fondamentalmente sticazzi.
Però ho sempre cuccato, perché non faccio alle donne sermoni pipposi sul Calcio:


"Uffi, mio marito mi trascura per
la partita ma l'alternativa sono
solo sapientoni noiosi!"
- disse la ragazza facendo spallucce.
Ma sbaglia: ci sono quelli come noi!
 allora allucina la scena. Io mi alzo dal letto di una donna bellissima, mentre fuori infuria il Derby.
Lei dorme fra le coltri calde, il suo culo emerge dalle lenzuola come un'isola nel Mare.
Vengo alla porta, da te, e tu mi domandi:
"Maestro, siamo ambedue anticonformisti e immuni al tifo.
 Ma tu trombi, e io no! Perché?"
E io ti rispondo: "In verità, in verità ti dico: io so dosare! Non sbagli gli ingredienti, ma le dosi!
Primum mentula, deinde philosophare."

L'anticonformismo dev'essere un elemento di brillantezza, di ironia, di libero pensiero, non un predicozzo a freddo.
Trasformalo in battute, tipo:

"Molti si sentono sportivi solo perché guardano la partita.
E allora io sarei pornodivo perché guardo i film porno?"
- e poi la porti a bere un drink, a guardare le stelle, o a ballare.
La baci, je fai senti'a presenza....

Cioè, alleggerisci.
Fal-le-ri-de-re!

Tranquillo, che se sei un intellettuale come dico io, te la danno eccome.
Fammi sapere!

Antares

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