domenica 31 marzo 2013

Elena, Olivia e il peso della scelta

Caro Antares,

ho 22 anni, sono fidanzata da 3 anni con un ragazzo meraviglioso, A., che non mi fa mancare niente. Due mesi fa ho incontrato un E., un ragazzo franco-senegalese che ho conosciuto al corso di arte da strada, e siamo usciti qualche volta in amicizia, sia col altri sia da soli, due volte anche col mio ragazzo. Lui all'inizio era perplesso, l'ho portato a vedere quello che fanno questi ragazzi, sono giocolieri, trampolieri, musicisti, mimi, pittori, ha visto che non era niente di strano.
Forse sono stata rassicurata dal clima amichevole, insomma con E. è nata una tenera amicizia, poi una storia, che all'inizio avevo etichettato come un errore, una sbandata.

Ora, io amo il mio ragazzo, e credevo inizialmente che E. volesse solo divertirsi... poi però ha detto che vorrebbe portarmi con sé in Francia, e allora mi sono sentita libera di confessargli che anche io forse provo qualcosa di più per lui.
Al tempo stesso, io non mi fido e penso che mi prenda in giro.
Sono davvero confusa, perché amo il mio ragazzo, e non so capire se E. davvero prova qualcosa per me o se è solo un'avventura per lui. Se lo prendessi sul serio potrei innamorarmi, e poi? Che succederebbe? E io non voglio lasciare il mio ragazzo! Però non riesco nemmeno a dire che mi sento pronta a non vedere più E..
Ma lo vivrei come avventura, o forse sotto sotto ci sto già credendo?
Sono un casino, lo so.


Elena

Cara Elena
(nome azzeccatissimo, che onora una lunga tradizione di donne contese),
non soffrire per il tuo tormento e la tua sfiga, perché lo zio Antares sta per toglierti anche questo mesto primato:
soffri per la banalità del tuo problema, semmai!
O, in positivo, pensa "mal comune mezzo gaudio".

La tua è la classica storia fra la ragazza impegnata e il seduttore straniero col gusto dell'esotico.
Ma a prescindere:
è perfettamente normale per una donna avere problemi d'amore apparentemente insolubili, che puntualmente verranno risolti dalla Sorte o dall'arbitrio dell'uomo, sempre a nodo gordiano, zac e via.
Una mia locandina di protesta contro la violenza psicologica
odierna, che vorrebe donne coerenti e uomini pazienti.

La società moderna grava la donna di un carico intollerabile:
illudendosi di darle l'autonomia e la libertà decisionale, grava le sue dolci e lisce spallucce del peso della Responsabilità.
Insegna una cosa inaudita:
pretende di insegnare alle donne a essere coerenti, e agli uomini ad attendere la decisione della donna.
Cosa che nessun barbaro sano di mente concepirebbe.

Mi immagino la scena:
lo sciamano Cimmero, con un rituale pagano, viaggia nel Tempo, prende nota delle usanze del 2013 e torna nella sua epoca, e riferisce ai guerrieri, nella spelonca, quello che ha visto:

"Ragazzi, figli di Crom, ho visto cose che voi non potete neanche immaginare! Ho visto che nel 2013, a volte, se due uomini scopano con la stessa donna, si rimettono alla sua decisione!!"

"Wooooooooo" (mormorii di disapprovazione incredula)

"... e non è tutto! Ci sta una che per esempio, va con un africano che è delle Gallie..." - i cimmeri si guardano in modo dubbioso e fanno cenno che è matto, qualcuno sbircia nella ciotola delle erbe sciamaniche per vedere che erbe sono - "Davvero! Giuro! E praticamente questo africano-gallico dice che..."

"Basta! Ma che cazzo di epoca hai visto?"

"Dico sul serio! E il fidanzato di lei l'ha mandata a un corso di danze in cui... e insomma ora devono aspettare che lei scelga... Ragazzi, credetemi, ho visto il 2013!"

E via con "nemo profeta in patria est".

Questa è la violenza della civiltà moderna, che opprime la donna costringendola ad un faticoso arbitrio, quando lei non è nata per questo, bensì per essere contesa fra uomini che sono felici di scannarsi l'un l'altro per lei.

Hai visto come fa Olivia, la moglie di Braccio di Ferro?
E' una grandissima stronza, ma è un'immagine molto efficace dello Yin: viene contesa fra Bruto e Popeye apparendo abbastanza felice con entrambi, anzi spesso mostra decisamente di apprezzare Bruto, finché Popeye non la salva ("salva"?) riprendendosela.
E tu vorresti scegliere?
Ma che vuoi scegliere, tu, che sono due mesi che salti da un pisello all'altro come le stazioni della campana?

Fai la donna!

Confessa tutto piangendo, avendo cura di piangere con una tetta distrattamente di fuori.
Come la tua omonima greca, che fingendo di esporre il cuore al marito cornuto, gli mostrò le tette e lui la perdonò.
L'associazione Ira-Bocce mixerà fatalmente le pulsioni del tuo uomo, generando un incoercibile impulso ad affrontare il rivale, risparmiando te.

Se la vedranno loro.

Il tuo ragazzo darà appuntamento a questo giovanotto che ti si è goduta, e vedranno loro se litigarsi il tuo amore all'arma bianca, o fare come quei due, il monco e il penitente, che dicono a Brancaleone:

Brancaleone: Giusta, pugnaremo, spalla a spalla, contra i Neri in Terrasanta! E voi miei buoni, che tenete, eh? Tu avesti lo braccio monco, in quale battaglia? A Batilonta? O a Sutri, contra gli Svevi?
Monco: A casa sua! Indove isso mi trovò abbracciato con la mogliera sua e mi mozzò lo braccio! Brancaleone: Beh...
Penitente: Dopo lo sconcio, pentiti e amichi, lasciammo la maiala e partummo ambodue con lo monaco Zenone per le Terre Sante!
Brancaleone: Comprendo

Sarà rischioso?
Mah.
Quanto vuoi che sia rischioso un duello fra 'sti due?
- un artista di strada, che sarà probabilmente un pacifista imbelle, che al massimo avrà fatto un po' di Capoeira (Dio ti prego, risparmiaci l'eventuale spettacolo) e non ha un cazzo da fare nella vita (se no non ti viene in mente di fare l'artista di strada);
- ed un coglione che manda la fidanzata a fare l'artista di strada.

In fondo, il tuo ragazzo merita una sorte cruenta, se è così stupido da mandarti al suddetto corso di arte da strada:
un uomo sano di mente, alle parole
"amore, mi iscrivo a un corso di giocolieri e saltimbanchi che lavorano per strada"
- risponderebbe con un lungo e malinconico rutto, poi ti possiederebbe sessualmente grugnendo, dopodiché, battendosi il petto, sottolineerebbe la sua immunità a certe ridicole proposte.
Il tutto - notalo - senza dire una parola.

Invece siccome stai co' un poro stronzo che te manna in giro a fa' la scema co'na cricca de pajacci, è pure il caso che lui s'assuma qualche impegno, nella vita.

Ricorda: Fai la donna.
Lascia che se a vedano loro.

Fammi sapere!

Antares

sabato 30 marzo 2013

Il minoico tributo: l'amica che gia te l'ha data

Caro Antares,
ho fatto sesso con un ragazzo ed ora mi rendo conto che non lo vorrei come fidanzato. Per ora, pare che siamo rimasti amici... Secondo te è possibile rimanere amici dopo essere stati a letto?

Monica

Cara Monica,

è possibile ma con vari "asterischi" con nota.

Già Aristotele disse che l'Amicizia è solo fra pari, il che la dice lunga .

Diciamo innanzi tutto che io riesco a essere molto amico di donne con cui ho già fatto l'amore:
sistemato infatti il Tributo Primario, mi trovo ad essere straordinariamente lucido, salomonico e gentile con quella donna.

Devi capire che, in generale, con o senza sesso, salvo eccezioni, è incredibilmente noioso essere amici di una donna senza corteggiarla almeno un po'.
Se non fosse per fare l'amore, nemmeno parleremmo con voi, penso.

Sei esattamente così, per noi.
Qualcosa di appetibile che parla.
Una donna per amico è come un panino per fermacarte:
non è che non funziona. Funziona, però insomma...
E' come mettere le lancette a una pizza e dire che è un orologio da muro.
Alcune ricerche dimostrano come la configurazione neuropsicologica del cervello maschile, innanzi alla bellezza della donna, sia di natura appetitivo-consumatoria. Come davanti ad una pietanza.
Sentire una donna che ti dice "Voglio amicizia" è come vedere un supplì che fa spuntare una faccina simpatica che fa "Ehi! Vuoi essere amico mio?"
Tu che fai? Sobbalzi, urli, lo scagli via e ti stropicci gli occhi per capire se ci vedi bene.

Metafore a parte, di per sé l'amicizia con una donna è circostanziata, infatti può accadere solo nei seguenti casi:

* DOPPIA COPPIA: si esce a doppia o tripla coppia, e quindi si è per forza amici. E anche li può nascere qualche intesa erotica.

* BRUTTEZZA ESTREMA: se sei un cesso, ti tengono come simpatica mascotte brutta del gruppo. No, non equivocare i gesti affettuosi o le battute degli amici maschi: sei un cesso, indicano tenerezza, non amore.

* ROUTINE CON EROTISMO LATENTE: studiate insieme, vuoi per un motivo, vuoi per
un altro (sei caruccetta ma non procuri voglia impellente, oppure sei fidanzata, o lui è pigro, o lui pensa ad altre) e restate amici finché non gli strusci un po' troppo addosso.
Devi capire, ragazza, che per noi non è come per voi: non è che esiste solo "gli piaccio e quindi mi corteggia" o "non gli piaccio": a volte un uomo ti scoperebbe potenzialmente, ma magari non gli sei capitata sottomano, tutto qui. E può anche ignorarti per un anno, per poi beccare quei 5 minuti di ispirazione che lo portano a venire a letto con te.

Ecco, tipo così: PUO' succedere, ma è raro
e soprattutto è instabile.
*ANOMALIA: esistono donne che vanno molto d'accordo con gli uomini. Io per esempio mi intendo bene con un paio di amiche mie lesbiche o maschiacce. Ma sono anche eccezioni, e lo sono in tutto. Come l'amico delle donne spesso è anche carente su altre cose, così l'amica degli uomini: se è "diversa", è diversa in molte cose.

* NON BELLIGERANZA FRA SUPERPREDATORI: è quello che accade a me e un paio di amiche mie. Io ho le mie donne, loro hanno i loro uomini, e fra seduttori possiamo anche parlare in pace.
Ma lì è dato per assodato il rispetto della seduttività dell'altro.

Una volta vidi una mia amica nuda che, chiacchierando con me, si stava cambiando dei completini intimi: tollerai la vista perché è un'amica che rispetta il mio status maschile e mi presenta spesso sue amiche amabili, offrendomi una sorta di tributo minoico.
Per questo sopportai la visione di lei bellissima che si cambiava perizoma davanti a me:
ne uscii illeso, se si esclude un leggero accesso di follia erotica e la strana comparsa di ferite a mani e piedi e costato, durata circa 12 ore e poi svanita.

* BASSO PROFILO DI CORTEGGIAMENTO: un amico timido resta amico e ti fa da amico-solerte factotum, paziente o rassegnato che sia, sperando in un'occasione per montarti. Ruolo adatto a situazioni in cui le speranze sono poche, o a donne superfidanzate, per cui un piccolo Ulisse si serve di un cavallo di Troia per non essere allontanato.
Molto rischioso comunque, perché espone all'atroce tedio dell'amicizia con la donna.

In cosa consiste questo tedio?
Beh, innanzi tutto nel clamoroso sbilanciamento fra pro e contro. Facciamo la partita doppia:

PRO:
-compagnia, un'amicizia in più;
-dialogo con un punto di vista diverso;
-ti può presentare qualche amica.

CONTRO:
-esposizione a problematiche aliene;
-frustrazione nel non essere riconosciuto soggetto da cui farsi possedere (Come osi non bagnarti al mio cospetto?? ) con annessa velata accusa di innocuità;
-diversità di linguaggio al limite del non-commisurabile, per cui è abbastanza inutile
dare consigli a una donna;
-alto rischio di ingratitudine del rapporto:

Infatti l'essere amico di una donna consiste banalmente nel sorbirsi i suoi problemi, ed essere sopravvalutato come "persona meravigliosa" a tempo determinato da un altro, ossia finché non arriva uno che se la porta via, e lei sparisce nel nulla.

Non è colpa sua: è Natura, lei una volta che ha l'amore ha il suo cazzo di Tutto. E siamo felici per lei.

Lei è cresciuta nell'utopia del Boschetto (vedi il post http://dilloadantares.blogspot.it/2012/11/nel-boschetto-della-sua-fantasia-il.html ), pensa che tutti non aspettino altro che aiutarla a trovare il suo Principe e ovviamente reggergli il moccolo.

VERSIONE DI LEI: "Io adoro i miei amici, senza di loro non so come farei, sono meravigliosi, mi stanno vicino, con loro posso parlare di tutto, sono perfino meglio delle amiche! Quando sono stata male per Stefano se non ci fossero stati loro non avrei più fiducia negli uomini"

VERSIONE DI LUI: "Amici amici, amici arcazzo.
Amici!?
Un anno a rompe li cojoni pe' quello stronzo de Stefano, e mo è sparita con n'artro stronzo.
Pareva che esisteva solo lei, quanno soffriva.
Diceva che ero l'amico der core che nun la toccava mai: penzavano pure che ero frocio, l'amiche sue.
Hanno cambiato idea solo quanno me ne so' fatta una.
Sempre a cercamme pe' parla' de Stefano, me stanava pure ar cesso.
Mo' nun me risponne ai messaggi manco se je pjo in ostaggio la famja.
E ortretutto manco me l'ha mai data. Str'hnza...."

(* "str'hnza" è una dizione romana di "stronza", che si pronunzia con disprezzo e un colpo gutturale sulla acca, come una mezza risata amara a metà parola. In genere si accompagna anche con un gesto elusivo della mano, come a dire "guarda che stronza")

Ecco che veniamo a noi:
il miglior modo per tollerare l'amicizia con una donna è esserci già stato a letto prima, o aver almeno avuto un'effusione, toh.
ALMENO.

Ma non dico tanto, è simbolico:
'na pompetta, pe'educazione.
Giusto per.

Come quando sugli inviti alle feste è scritto "E' GRADITO abito scuro."
Ecco, è gradita fellatio.
Diciamo così.

E infatti guarda me: prendiamo una mia amica già amata, che chiameremo "L":
dovresti vedere come sono equilibrato con lei.
La mia compassione e apertura verso
una ragazza che già è stata con me.

"Dimmi, dimmi L, non mi disturbi, figurati."
Oppure:
"Va bene L, fammi sapere e chiamami quando vuoi.
Ma no, ci mancherebbe, ci tengo. A presto piccola ;) "

Vedi? Saldato il Tremendo Tributo, è la mia beniamina.

GUARDA INVECE come guardo con un retrogusto di diffidenza e rimprovero colei che non me l'ha data!

"Dany, ti voglio bene"
"Se se... intanto
.... io non l'ho ancora vista. Poi boh."


Insomma, secondo me, se lui non è innamorato di te, potete restare amici.
Se invece l'hai offeso, o se lui era affezionato o c'è comunque un legame emotivo bello intenso, no, meglio di no. Se è un sottone, ti resterebbe "per sempre amico / pur geloso come sai", citando a sproposito la canzone, ma sotto sotto gli girerebbero le palle come la giostra dei calcinculo, sapendo che un altro sta con te e che, cosa curiosa, sapendo che lui ti ha scopata senza farti nemmeno affezionare.

Piuttosto, mi chiedo se per te sia possibile.
Sei perfettamente sicura che non ti ci sei nemmeno un po' affezionata?

Quando una donna va a letto con un uomo e non gli si accolla, è perché

- o è capitato per errore o ebbrezza, e dopo si rende conto che lui è orrido;
- o è capitato per avventura, ma lo reputa inaffidabile (ma in quel caso comunque si invaghirebbe del fascino dell'avventuriero, quindi anche lì è dubbia la cosa);
- o ha dei rimorsi vari (ma non mi pare il tuo caso);

Lo sai tu.
Intanto, ricorda che se lui ti resta davvero amico, sicuramente non è innamorato di te.

Fammi sapere!

Antares

martedì 26 marzo 2013

Non sono a dieta, sono a NORCIA! - fanculo le foglie.

Caro Antares,
ho 25 anni e sono leggermente sovrappeso, vorrei tenermi in forma. Ho un po' di pancetta e non vorrei strafare col cibo. Solo che vedo che per stare in palestra c'è bisogno di una pazienza quasi ascetica!
Tu cosa pensi della dieta e della cura del corpo?
Sei robusto, mi sembra. Tu come ti prendi cura del tuo fisico?
Valerio

Caro Valerio,
mi fa piacere che tu me lo domandi.

Abbiamo visto già, parlando con la ragazza nel post sul fitness, come per la donna sia (salvo casi di vero sovrappeso) deleteria la palestra.
Ora parliamone al maschile, e poi scriverò un altro post sul galateo della tavola e sui difetti fisici:
ora parliamo solo della dieta e del peso.

Incipit autobiografico: ricordo che un'amica in pizzeria mi disse:
"L'unico momento in cui non mi guardi in modo osceno,
è quando sei davanti al piatto."
Questo già dice molto.

Non ho mai seguito una dieta. Francamente.
Giusto nell'Estate 2009, stetti un mesetto a dieta perché avevo esagerato con certi cibi, e le analisi del sangue mi avevano intimato un cupo altolà. E tornai salubre in poche settimane.

Perché non amo le diete?

I motivi sono pratici e ideologici:
1) Per principio, io sono magnone e mi rifiuto di dirmi a dieta: ho una reputazione.
Se un domani mio figlio venisse da me a dirmi "Papà, sono in tisanoreica"
Io mi chiederei dove ho sbagliato.

Sensei Seagal è oversize, ma tu con chi affronteresti il Male?
Con lui o con Gianluca Mech?

"Papà, non sono a dieta, sono in tisanoreica."
"Figlio mio, non potevi nascere puttaniere, pirata o trafficante d'armi?
Proprio un fjo tisanoreico me doveva nasce?"

2) Chi tende a ingrassare può solo evitare il peggio con una dieta a buonsenso e una buona attività fisica, STOP.

Infatti, non diciamoci stronzate:
se te piace magna', puoi pure giocare a fare il dietetico per un giorno in tre fasi:

Fase visiva: vedi le gustosissime fotografie dei piatti dietetici suoi giornali, insalatone, ricette ipocaloriche eccetera. Dici "Ma sì, vojo magna' sano!"

Fase tecnica: vedi che obiettivamente nun stai a magna' un cazzo, e ribadisci che, come me, odi l'insalata, reputando le foglie alimento per pecore e non per hommeni. Però dici un po' dubbioso: "Vojo magna' sano."

Fase parossistica: folgorato dalla Porchetta, dici convinto:
"vojo magna' sano.... un maiale! "

Fase risolutiva: t'esce un "mavvaffanculo!" di riflesso, appena senti anche solo parlare di diete, conteggio delle calorie e altre trovate che hai sperimentato e respinto, come Cristo che prende su di sé il Male e lo trasmuta. Anche tu, il terzo giorno, risorgi fulgidamente sentenziando il tuo spregio per ogni forma di burocrazia calorica.
Puoi anche lasciarti andare a motteggi di spirito come Tomas Milian in "Il Lupo e l'Agnello":

(Tirando su un'alga bollita da una pentola)"Ma che me stai dà? La cammera d'aria dela bicicletta?"
"Ma è la dieta macrobiotica!"
"A macrostronza! Io magno pastasciutta da quanno so' nato e vado ar
cesso come n'orologgio a cucù!"

Alla fine tanto, tutto torna com'è al naturale:

secondo il libro "Le diete fanno male" di William Bennett e Joel Gurin, è provato che salvo casi patologici (obesi) e i culturisti (che prendono peso di magro), grossomodo tutti oscilliamo in una gamma di 13-14 kg, cioè circa 7 per ogni versante del peso-forma. Uno destinato a pesare 100 kg, arriverà morendo di fame a 93, e al top della ciccia a 107.
Punto. Come fa fa. Non va oltre.
Anche il famoso Colesterolo: puoi giostrarne il 20% con la dieta, l'80% è innato.

E lì realizzi che le diete le ha inventate il Diavolo per prendere per il culo l'individuo tendente al sovrappeso, laddove prenderemo due casi esemplari (escludendo i casi particolari dei gravi obesi):

Parlo a te, RAGAZZA sovrappeso media, tipo taglia 46-48 (Dio la benedica e w i culi grossi, n.d.A.): vive fra
- le amiche secche che con le delusioni amorose non mangiano (a lei invece lo stomaco con le delusioni si spalanca come il gorgo di Cariddi),
- e le amiche secche che "Ma no, sono una falsa magra, le mie cicce le ho!" - un cazzo!

La nostra eroina ha delle ciccette paffute che fanno PLOP quando fa entrare il culo nei jeans, non l'amica sua che porta la 40 e dice che la sua ciccia 'non si vede ma c'è'.

In realtà, lei oscilla fra ingrassare (con ridicola facilità) e dimagrire (poco, a fatica, e provvisoriamente), trovando come unica consolazione l'amica più cicciona, che odia con ferocia hitleriana le magre, e sogna un'utopia che equipari alla forma tonda del Pianeta quella delle donne - tutte.

(NB: La sua amica cicciona finge di amarsi cosi com'è, ma ha più volte provato a vendere l'anima al Maligno per avere una taglia 42. Non ha ancora ricevuto risposta, e si sente ignorata anche da Satana)

Infatti l'amica cicciona è sventurata in quanto ha in ostaggio le tette: se dimagrisce fino al peso-forma, ne risentono le tette, unico baluardo del suo fascino. Che maledizione.

Parlo a voi, cicciotte!
So che voi odiate la vostra amica finta-finta magra, che è secca e tettona, ed è la prova vivente che si possono avere le tette grosse anche sulle costole.
Beh, io vi dico che non resterete inulte, cicciotte mie!
Io fotterò senza pietà quella vostra amica!


(mi arriva dalla regia una notifica: dicono che non è tecnicamente un castigo. Mh. Ok.
Beh, amiche mie, conta il gesto, no?
Eh?
... ok ok, fotterò senza pietà le più belle fra voi.
Va bene.)

I belli tendono quasi tutti a ingrassare. Poi noi Scorpioni
(come me e Gerard, e anche Maradona) appena serve
ci mettiamo poche settimane a rimetterci al top della forma.

E ora parlo a te, RAGAZZO con una certa pancetta o panza: non è abbastanza grasso da avere la voglia impellente di dimagrire, e sei muscoloso di tuo, però riposando sugli allori della Natura di fatto ti accorgi di alcune cose che ti fanno rodere il culo:
ad esempio, il seccaccio che si allena da un anno con te impiega pochissimo a far emergere gli addominali, mentre tu, se volessi esporre i tuoi addominali alla benigna luce del Sole, potresti farlo solo col bisturi.

Sei stato visto con un pugnale sbraitare in palestra:
"Che cazzo devo fare per far vedere la tartaruga? Eh? Harakiri? Seppuku? E' questo che devo fare?"
E ti portarono via, quella sera.

E di volta in volta vieni sballottato fra stimoli motivazionali diversi:
- ragazze che dicono di amare la tartaruga;
- ragazze che dicono di amare la panza;
- ragazze che dicono di amare la panza e poi si trovano uomini con tartaruga, e viceversa ragazze che dicono di volere la tartaruga e vanno con panzoni;
- l'esempio di amici palestrati;
- la delusione e il rinfrancarti nel capire che molti di loro prendono roba per essere privi di grasso...
.... e così via.

Alla fine, ti dico io cosa fare, Antares ex Machina:

Fregatene.
Davvero.
No, ti garantisco che non diventerai mai davvero secco.
Credimi.

Sono ferocemente innatista.

Non è che tu 'non puoi' avere un fisico asciutto.
Intendiamoci: quanto a "potere", tutto è possibile:
- ti muori di fame,
- ti fai un culo così in palestra,
- prendi qualche robetta chimica per ottimizzare le maniglie dell'amore...
e ottieni il tuo fisichetto.

Ma la verità più grande a riguardo è questa:

Per essere magro, dovresti ragionare da magro.

Chi è magro è anche psicologicamente diverso da chi è grosso.

Non credete al magro che dice "io mangio tanto":
quella persona intende che mangia mediamente, che per lui o lei è tanto, ma non per noi.
Il magro è capace di dirti "magari dopo" quando gli offri qualcosa.
Hai presente?

Tu sei lì che hai un bacile di gricia, e mentre tu fai il bis dici al magro:
"Ne vuoi altra?"
"Magari dopo."
E tu pensi: "Forse non è chiaro. Non c'è un dopo. Se non ti sbrighi ad accettare il tuo bis, io slapperò il fondo della concolina entro due minuti."

Magna' vuol dire che hai un braccio a difesa del piatto e il gomito destro che supera l'altezza del polso: il dorso incurvato, le fauci che acciaccano cibo ingoiandolo subito. E se qualcuno ti dice qualcosa, tu rispondi frugalmente a bocca piena:
"Magna!"
E ti incazzi quando finisce il pasto.

Ricordiamo Jim in La vita secondo Jim, che prega Dio esordendo con:
"Dio che hai creato il bacon...."

Quindi, vale il famoso Conosci Te Stesso delfico:
se sei intrinsecamente sovrappeso, non prenderti per il culo.

MA: non significa che devi essere ciccione! Io consiglio i seguenti accorgimenti:

1- Accetta come sei di base. Con decoro, ma prendine atto.

2- Fidati della tradizione mediterranea: mangia molto e sano: roba rustica, semplice, poche schifezze, fritti, dolci: magna ruspante e fregatene delle diete, gli Antichi ne sapevano di più.
Mio nonno Renato, buonanima, non ha mai seguito una dieta in vita sua. L'ho visto mangiare cose che il cane stesso, invitato ad assaggiarle, sputò. In una vita piena di passioni e golosità, morì nell'unico periodo in cui gli avevano tolto alcuni cibi e la Cola-Cola! Dio l'abbia in gloria.

3- Non effeminarti mai con un'eccessiva cura del corpo, ma ascolta il parere delle donne più sensuali, che sanno distinguere i muscoli artificiosi da quelli veri, e poi ci sono donne per ogni uomo.

4- Inserisci la dieta in una condotta più ampia, che è l'arte di essere uomo in generale: sano allenamento con le armi, contatto con la Natura, senso della Fica e anche dieta. Così non mangerai poco in contrasto con i tuoi valori, ma mangerai sano in armonia con essi.

Io non seguo una dieta particolare.
Non mangio pesce, tranne tonno e sgombro sporadicamente; mangiavo il pangasius ma poi ho saputo che a volte non viene pescato nei gelidi mari del Nord, ma nei fiumi pisciosi del Sud-Est asiatico.

Io, con la mia costituzione fisica, la spada di Zorro
ed un'ombra eloquente (nota bene!)
Amo la pasta, la pizza e vari forme di grassi e carboidrati; carne, kebab, carbonara, gricia, e cose simili.
 Dolci abbastanza pochi.
Mangio con velocità e voracità, il mio tempo medio di consumazione pranzo è 6-8 minuti.
Attività sportiva: molta, ma animalesca. Hai visto come vive una bestia? Passa dal non fare un cazzo allo scatto predatorio, o alla copula. Ecco, idem.
Niente serie, ripetizioni, pazienti sforzi costruttivi:
arti marziali, scherma, nuoto estivo, pesi tranquilli, scazzottate con amici d'arme, camminate.
Detesto formalmente qualsiasi attività richieda metodismo e pazienza, essendo impaziente.
Non credo nella masticazione lenta: ingoio quasi sano.
Non fumo e non bevo alcolici in linea di massima.
Brucio 2300 calorie al giorno solo da fermo, e ciononostante peso molto: segno che è colpa mia.
Ah le misure!
1,88 di altezza, e un peso che a seconda delle necessità atletiche e dei periodi oscilla fra 104 e 98 kg.
Amo mangiare in compagnia, ma detesto condividere il piatto con altri: 
posso offrirti il pranzo, ma non ti do un cazzo del mio piatto: lo difendo con gelosia.
Una volta mi sono stirato un muscolo della mascella per mordere un boccone troppo grosso.
Giuro.
Dio, nella Sua saggezza, non mi ha fornito di mascella slogabile da pitone.
Sono stato vegetariano per 3-4 anni e poi ho ribadito che credo nei salumi.
E quindi preghiamo:

Credo nel Salame
cibo totipotente
delizia del palato e della lingua
teleologico al maiale, prima di tutti i secoli
Generato, non creato, dalla sostanza stessa del suino.
Per mezzo di lui tutte le pizze bianche del Mondo
sono state nobilitate.
Per noi uomini, e per la nostra sazietà,
si è incarnato sottoforma di insaccato,
per intercessione del pizzicarolo è disceso nell'esofago,
e si è fatto uomo.
Credo nell'industria dei salumi,
una, santa, porcina e norcina.
Credo nella dieta mediterranea,
che è godereccia è dà la Vita
e di nuovo verrà nella gloria,
per giudicare i buoni e i macrobiotici,
e il Suo Regno non avrà fine.
Professo l'attività sessuale e la nobile arte della Spada
per il perdono delle calorie,
aspetto la resurrezione della Sora Lella
e la vita del Mondo che verrà.
Amen

Antares

mercoledì 20 marzo 2013

La Sindrome di Nanì: poeti per forza e telepatie a doppio taglio

Caro Antares,
sono distrutto dalle pene d'amore per una ragazza.
Ho 22 anni, lei 21. Lei mi ha lasciato, io vivevo per lei,
mi occupavo in tutto di lei, che sognava di essere più libera e non capiva quanto l'amassi.
Lei era un po' ribelle, aveva continue sbandate, io l'avrei cercata in capo al mondo a recuperarla quando lei evadeva!
Ogni volta che lei si perdeva, era come tirarla via dall'inferno per tenerla con me.

Avevo sofferto anche per la mia ex, ma sento che con lei c'è un legame ancora più intenso.
Fra noi c'è un'alchimia particolare... io sento se lei è triste, noi eravamo tutt'uno!
Se lei si graffia un dito con una rosa, io sento dolore.

Giovanni

Caro Johnny Pain (posso chiamarti così?),

e così tu avverti su di te le cose che capitano a lei?
Spero che la tua ex non lo prenda mai in culo, allora!

Sai che colpaccio telepatico se no!

Stai guidando, brum brum, ZAC! AHIO!
E capisci, e soffri due volte.
Pensa se ti capita mentre guidi!
Immagina la scena:
Stai guidando, guardi gli elementi della tua città, le case, i palazzi... i rilfessi
 delle nuvole e degli edifici scorrono sul tuo parabrezza... guardi un bambino che gioca con un cagnolino e ti scappa un sorriso.
E poi AAAAAAAAAAAAAARGH!
Inculata telepatica.

E tu capisci, e sbandi come un nocchiero nella procella, gridando
"Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah puttana! Puttanaaaaaa! PU-TTA-NAAAAA!!!"

Er sor Arfio disse affettando er pane:
"Come se chiamava, er francese,
quello cor nome da detersivo,
quello che lo pjava ar culo...? Venrnel.
Vernello. Verlèn. Come se chiamava?
Eh, quello là!"
E così te succedette
come a Giannino er Dannato
che scriveva le posie d'amore maledette
e pe' maggia se ritrovò inculato!

Bene: c'è un solo antidoto a questo: chiamarla puttana PRIMA!
Rendersene conto prima.
Perdona la franchezza (ma se non volessi franchezza, non avresti scritto a me):
quanto ancora vuoi infiorettare questa donna?
Ut usque, Giannino...?
Dai, su: smettila.
Senti la mia versione:

Tu hai l'animo un po' poetico e un po' cojonazzo.
E' tremendo quando si incontrano un poeta e una donna "nomadica":
perché lei sbanda, e lui le dà pure retta!
Non sapendo a chi dare il vestito da Principessa Rosa (come accade alle donne col Principe Azzurro), hai idealizzato la prima zozza che hai trovato e che per qualche giro di Sorte te l'ha data, e sei partito col film dell'amore dannato.
Tu dirai: ma come, zozza?

Sì, perché una che come tu dici (e sei uomo da eufemismi!) "si perde nel Mondo", come se fosse una farfallina che si smarrisce all'Inferno, e tu un angelo dolceamaro che va a recuperarla, amandola tanto...
tradotto, significa che lei prende il pisello al metro, e tu sottone le corri dietro!

Pisello al metro: immagina:

"A signori', quanto je ne damo oggi?"
"Oggi 18 cm"
"Oooh, ecco 18 cm pe la sora Gisella. So' 19, lascio?"
"Lasci, lasci! Meglio!"
"Ecco, bella. Bona giornata! 'a prossima vorta so' 28!"
"Wow!"
"A signori', e de 28 ce n'è uno.... tutti l'artri so' 31! Ciao meravijosa!"

Il tutto guarnito di scuse pronte: le tue amiche credulone diranno:
"Lui è tanto romantico e sensibile, non se ne trovano così oggi, ama per sempre però curiosamente tutte lo lasciano perché non capiscono la sua sensibilità".

No, amico mio: queste storie non vanno male "nonostante" le tue attenzioni, ma "a causa" di esse.
Cioè, per il tuo malriporre la tua poesia.
No, nun comincia' co er Corvo:
Er Corvo è risorto, ha fatto 'na strage
e ha vendicato la propria fidanzata.
Nun coreva dietro a 'na sciacquetta.
Perché la Poesia e il Romanticismo sono il sale del Mondo, ma cazzo, discerni!!
Dracula è Dracula, ed è cazzuto.
Il Corvo è il Corvo, ed è cazzuto.
Er poeta e la mignottella è: ...er poeta e la mignottella.
L'uomo romantico è anche cazzuto, è Sturm und Drang, è uno che ha spirito epico, non è che devi fare il sottone per la prima zingarella che trovi che si "perde nel mondo"...
.... al metro.
E' SACRO affrontare titaniche imprese per una donna, sono il primo a dirlo:
ma che sia 'na cosa plausibile.
E soprattutto, va bene essere l'uomo dannato, ma mantieni sempre un contegno fiero, sappila anche mandare affanculo. Non stare dietro di lei a poetare mentre lei si diverte!

(N.B.: ma nun è che gnente gnente sei dei Pesci?
Perché se sei dei Pesci, auguri, fai prima a guadagnare sul tuo dolore d'amore, che non a fartela passare.
Se sei dei Pesci, fai immediatamente il cantautore dolente.
Guadagnerai tantissimo, avrai figa a non finire, e guadagnerai come dice il tuo collega Tiziano Ferro
"mentre felice piango")

Dicevo:
Non devi idealizzare le zoccole.
Perché tu infatti non sei nemmeno illuso: non stai idealizzando una che credi pura e madonnina:
tu sai che lei è nomadica, e idealizzi questo.
L'illuso è scusato, ma il tuo caso è diverso.

Tu hai la "sindrome di Nanì":

Perché tu ami sempre gli altri e io amo solo te?
Perché mi hai detto di andar via
quando ti ho detto vieni via con me?

Eh: perché?
E perché è 'na mignotta! Sta a lavora'!!!
Vai a rompe le palle ale mignotte e poi te lamenti.

Trovati una donna degna della poesia. E non fartela scappare.

Dai Gianni'.
.... dai che Zio Antares te porta a donne! Se impomatamo, se mettemo 'na bella camicia e annamo a femmine. Poi passamo da Nanì e je famo le pernacchie.

Forza e Onore!

Antares

venerdì 15 marzo 2013

L'Albo delle Palle


E' tutta contenta, finalmente l'ha trovato uno come dice lei!
 Caro Antares,
la mia ex mi diceva che l'avevo tradita perché non avevo le palle e che dovevo comunicare di più con lei per tentare di salvare il rapporto.
Quella di ora mi ha detto che preferirebbe uno che ha le palle di tradirla trattandola da regina, piuttosto che uno che ci litiga per ogni cosa, non sapendo risolvere i problemi da solo e dovendone discutere con lei.
Ma... perché le donne pretendono di dirci quando abbiamo o no le palle? Certe volte ho voglia di tirarle fuori e dir loro "Eccole! Tiè! Ce le ho, sono vere!"
Tu che pensi?
Nico

Caro Nico,
hai ragione.

Le donne, nella loro pacchia di non dover dimostrare le ovaie, si arrogano spesso il diritto di giudicare arbitrariamente (e opportunisticamente) quando abbiamo le palle o no.
Ovviamente, trovando "coraggi" all'uopo:

"Se avessi le palle mi sposeresti"
(e tu annoti sul taccuino: Palle = Spo...sar....la)
"Se avessi le palle saresti un tipaccio che ne ha una in ogni porto"
(e tu correggi: Palle = sposarla .... però an.... che ti....paccio.)
"Se hai le palle non ti vergogni di piangere"
(ok, allora piangi)
"Ma tira fuori le palle, che te piagni!?"
(il tuo pianto aumenta, per la doppia frustrazione)
"Se hai le palle sei fedele"
"Se hai le palle mi diresti che mi hai tradita"
(Ok, ammetti che lei ha le corna. Però fu una scappatella)
"Mi hai detto che mi hai tradita per lavarti la coscienza, perchè non hai le palle!"
(ma.... avevi appena detto che...!!? Bah)

Ormai lo sai: quando una frase comincia con "lo sai perché non hai fatto la tale cosa?"
- sai come va a finire.
"Lo sai perché non mi hai detto che sei stato con Alessia? Perché non c'hai i co..."
"....-GLIONI, sì, ok, me lo aspettavo. Ciao."

E così via.

Propongo quindi la costituzione di un Tribunale e di un Albo delle Palle:
un uffizio che stabilisca, caso per caso, e senza obiezioni, chi ha le palle e perché.
Immagina:

"Dopo attenta valutazione del caso,
sotto la giurisdizione del Nobile Duce Antares dal Casilino,

il Gran Mastro Soppesatore di Scroti On. Avv. Cav. Gianrico Cavalcante Fortebraccio da Montone, Cavaliere dell'Ordine dei Pendagli Sonanti, affiliato al Sacro Ordine del Fallo (del) Diritto,
deccreta che:

Il Sig. Nico HA LE PALLE.

Palle stimate presenti, di rajonevole peso, cunsistentia et functione, et poste in justo loco,
da' personali andrologi del Nobile Duce del Casilino, dottori eminentissimi.
Il che esclude ogni dubbio."

E fine dibattito!

In realtà, va detto anche questo, strizzando un occhiolino alle donne quando dicono tutto e il contrario di tutto:

le "palle", come altre qualità eroiche, sono come l'Onore:
è una qualità del cuore che può solo essere accennata da un codice, e non "categorizzata".

Va sentita, come dice Rob Roy nel film con Liam Neeson:
"L'onore è qualcosa che nessuno può darti e nessuno può toglierti"
Questa frase l'ho anche incisa sulla spada di legno (bokken) che vedi nella foto.

Non sei tenuto a "dover" spiegare ad una donna perché e percome hai le palle: sei però tenuto a manifestarle con l'integrità rispetto al tuo senso di forza personale, e fidati che quando ci sono sono abbastanza inequivocabili.

In effetti, probabilmente è questo il motivo per cui abbiamo i testicoli esterni al busto (e non interni, come le ovaie). Qualcuno dice che è per tenerle più fredde del resto del corpo, perché è vero che funzionano bene se sono ad una temperatura inferiore di quella del resto dell'organismo - ma secondo me non è il vero motivo, o comunque è un motivo buono ma secondario. Se gli Dei avessero voluto crearci con le palle fresche, avrebbero refrigerato internamente le ghiandole, oppure le avrebbero progettate funzionanti al caldo. Non regge l'ipotesi del freddo.
Penso piuttosto che le palle siano esterne soprattutto per motivi simbolici: il Maschile deve farsi notare, deve essere esibito, e pertanto i coglioni sono ghiandole esibite - a dispetto della loro delicatezza e del fatto che in combattimento non convenga molto averli a portata di avversario.
Ma siamo fatti così: siamo sboroni, e nel caso delle palle sembra un aggettivo azzeccatissimo.

Esiste in romanesco addirittura un sostantivo iperbolico che è "controcojoni" , cioè contro-coglioni:
"Essere uno coi controcojoni" sta per "essere uno che ha le palle andata e ritorno, due volte".
Se invece lo si dice di una donna, è probabile che i "controcoglioni" siano le ovaie.

Diffida infatti di quando le donne sostengono di avere più palle di te: in genere, non è vero.

Non solo la retorica enfasi di una donna che vanta di avere le palle dimostra come le qualità mascoline siano apprezzate e addirittura vagheggiate dalle donne, ma è quasi sempre solo retorica.

La forza femminile è infatti "di vetro", come scrissi già su Antico Codice: il vetro resiste agli sforzi prolungati, può anche essere tagliente ma non è fatto per forgiare armi; l'uomo invece è di ferro, ossia forte ma deve stare attento alla ruggine e ad altre cose apparentemente stupide.
Forse non esiste l'invidia del pene,
ma l'invidia delle palle sì.

Ora: quando una donna dimostra forza o "palle", in realtà vanno dette 4 cose:

1 - E' sporadica la sua "forza di palle": come ad un bambino, per dimostrare di essere forte, basta rivelare un po' di caratterino nei capricci, così alla donna basta fare un colpo di testa o una sparata a effetto, e sembra avere "le palle".
In realtà non le ha a tempo pieno come noi, quindi insomma, è anche una sorta di effetto a contrasto, spicca su uno sfondo diverso.

2 - Nessuno le chiede continuamente di essere forte, per cui non ha l'impegno nel mantenere l'onore: ne consegue che viene stimata "forte" sia se subisce una pena, sia se fa la matta per una volta "una tantum" , una bella pacchia, per definirsi forte!

3 - Questo sempre perché la sua forza C'E', ma è diversa dalla nostra, e non rivaleggia: è proprio un altro tipo di energia.

4 - Forte o non forte, vuole sempre un uomo più forte di lei, quindi poco ce ne frega se è forte o no, se lei pure avesse le palle, per piacerle e per averla dovremmo averle più grosse, quindi....

Quindi, abbiamo anche chiarito che le donne non hanno le palle, pensa che teoremone!

E riassumendo il concetto-chiave:
l'Onore, come le Palle, è una caratteristica che non va troppo definita o cavillata, è una qualità del cuore che va sentita.

Quindi le palle non spiegargliele: fagliele sentire!

A presto!

Antares


mercoledì 6 marzo 2013

Spiazzare gli impegnati: a scuola di Politicamente Scorretto

Caro Antares,

Ho letto il tuo post sulla politica guascona, e devo davvero farti i miei complimenti:
il tuo è vero attivismo sociale!
Vorrei avere la tua prontezza di spirito quando incontro gli attivisti che spargono volantini sotto la mia facoltà, sempre ad accusare chicchessia di essere razzista, maschilista e fascista.
Tu che fai quando cercano di riempirti di petizioni, volantini e opuscoli?

Marco, Firenze

Caro Marco,

il segreto è spiazzarli. A seconda della categoria, devi coglierli di sorpresa.

Ad esempio, per colpire gli attivisti del multietnico, l'ideale è una tripletta: fingersi al contempo misogini, omofobi e razzisti insieme!

Anche se non lo sei.
Ad esempio io sono galante con le donne, indifferente alle beghe legali dei gay e tranquillissimo sul razzismo.

Non serve la retorica politica per integrare le etnie:
il Porno lo fa da sempre e non se la tira così tanto.

Quindi noi siamo ridenti e tolleranti, ma per liberarci dei nervosetti ideologici, amico mio, dovremo ostentare un'irredimibile intolleranza.

In effetti, il progressista è molto confuso e incoerente.
Ad esempio è spassoso quando non sa che minoranza difendere, per dirne una:
a volte, per il gusto di difendere lo straniero, va a difendere culture maschiliste, anche se rompe le palle ai connazionali proprio sul maschilismo. L'ideale sarebbe che andassero in tilt:
pensa che forza se un gruppo di gay stranieri si scontrasse con un gruppo di lesbiche ambientaliste.
Bell'enigma per i buonisti!
E ora chi difenderete??
Chi è più minoranza delle due fazioni?
Si va ai rigori sulla religione?


Un tempo, gli inquisitori erano vestiti da inquisitori,
oggi sono vestiti da progressisti. Un tempo, bruciavano la gente per le idee;
oggi  alcuni si mettono anche al rogo da soli per inventarsi le persecuzioni.
Ovviamente, questi problemi non se li pone l'uomo libero, che valuta col cuore e non coi pregiudizi:
ne' quelli al dritto (bigottismo) ne' quelli a rovescio (progressismo).

Facciamo una premessa:

se c'è qualcuno che è allegro e aperto di vedute, è proprio il Guascone, l'uomo goliardico che noi proponiamo. Solo che, come abbiamo visto nel post sulla Politica (uno dei primi del Blog) noi non politicizziamo la Vita.

L'uomo goliardico è anche quello che non ha bisogno di usare eufemismi, prendi ad esempio : sa che il nero africano è più imbarazzato dal buonismo che non dalla latinissima e innocua parola negro, che anche lui usa normalmente. Il negro si definisce negro, o nero, o come vuole, ma non ho mai sentito un nero lamentarsi della parola! Il Guascone ed il suo amico negro, vanno d'accordo: sono i buonisti a rompere i coglioni.

Per cui, si avvicinano gli attivisti:
arrivano, sono agguerriti, immaginiamo che siano, da macchietta, una ragazzetta incazzata ed un ragazzo dall'aria solenne, che ha ottenuto questa espressione attraverso anni di visualizzazione del volto del Che.
Sono agguerriti perché sono stati allevati così: pasciuti nel brodo caotico delle idee progressiste, e alunni di quel vasto corpus di patologie psicologiche che è l'ideologia progressista com'è oggi.
Lui crede che tutti siano fascisti,
lei crede che il pisello sia una costruzione culturale (si vede che non ha mai avuto a che fare con un vero pisello, ma solo con imitazioni, dacché l'amore d'un baldo Cavaliero la indurrebbe ad amare il Pene, quantomeno a tirare un sospiro di sollievo in una vita nervosa).

In effetti per essere progressista basta prendere un qualsiasi fenomeno naturale, e tacciarlo di essere una costruzione sociale sbagliata.

Ti racconto una parabola:

E' come andare dalle lucertole e cercare di convincerle che a ridurle senz'ali e striscianti sia stato un complotto degli uccelli invidiosi.

Il proto-uccello preistorico Archaeopteryx

Le lucertole direbbero "Ma veramente noi rettili strisciamo per natura, poi ci sono anche versioni strane tipo il draco volans e il clamidosauro, e anticamente c'erano gli pterodattili e l'archaeopteryx, ma sono eccezioni. Peraltro, pare che addirittura gli uccelli siano un'evoluzione dei rettili. Ma davvero, stiamo bene così."
"No, tu strisci perché il sistema ti ha schiacciata!"
"Bah. Senta, buona giornata, ho degli insettini da predare. Arrivederci. " - dice la lucertola congedandosi.

Avviene quindi l'incontro:
"Ti invitiamo ad una serata-dibattito sull'intrusione della democrazia occidentale in Afghanistan."

La famosa femminista Andrea Dworkin, che sosteneva che ogni
atto sessuale sia intrinsecamente violento e minaccioso.
Ma dormi tranquilla, Andre'. Su. Stai drento a 'na botte de fero.
Sicuramente sarà una proiezione di un documentario tritapalle sulla vita quotidiana delle donne afghane con sottotitoli in nepalese, dopo il quale scatteranno i seguenti interventi:
- critica all'America (non manca mai, ma siccome Obama è nero e favorevole ai matrimoni gay, presta poco il fianco alle critiche);
- alcune ferocissime racchie anti-sessiste contesteranno il burqa (che stranamente, coprendo loro il volto, dovrebbe invece essere un loro espediente di seduzione), e poi cercheranno di convincerti che è innaturale che tu guardi il culo alle donne.
In effetti, spesso è innaturale se guardi loro.

E tu disinvolto:
"Ok, ma sì vengo!
'che io veramente sarei razzista,
 però vado molto d'accordo coi fratelli arabi, perché per fortuna sono anche misogino!
So' forti l'arabbi, oh: mica so 'na cricca de ricchioni come (nominare un popolo a caso fra le culture moderate)."

E' una combinazione potentissima, è come jab-diretto-montante o jab-diretto-gancio nel Pugilato, o maegeri-shuto-gyakutsuki nel Karate.

"Io sarei razzista (1)
ma essendo misogino mi trovo d'accordo con gli arabi (2)
mica so' ricchioni (3)."

Lo stesso è per altri argomenti simili, allenati a fare combinazioni, tipo:

"Ma io non ho niente contro i viados! Basta che battono ar Paese loro!" (omofobia+razzismo)

Io una volta spiazzai un volontario di una comunità per tossicodipendenti rispondendo altisonante:
"Il Mito e il Valore Immortale contro la cultura della droga!!!!"
"In... in che senso...?" - disse lui;
"Solo una cultura epica salva il giovane dal Vizio immondo!"
Io provinciale? Non era mia forse l'idea
di adottare quelle sei ragazze straniere?
- mi lasciò stare subito.

Se sopravvivono alla combo, ve ne sarete già andati nell'attimo di sorpresa.

E potrai recarti al tuo appuntamento serale:
ristorante libanese con una meravigliosa ragazza dalla pelle d'ebano conosciuta allo stage di Kung Fu di un amico tedesco.

Perché il multietnico è figo,  come lo intendiamo noi! ;)

Forza e Onore!

Antares

sabato 2 marzo 2013

La Fidanzata Artistica e l'Ombra della Luna

Caro Antares,
sono fidanzato da un anno con C., ragazza splendida che ha l'hobby di scrivere libri. All'inizio, sembrava la donna "diversa", letteraria, artistica, quella che si usciva per andare al museo e poi a bere un calice di vino rosso davanti a un monumento. Quella che mi faceva lo spogliarello citando un brano di Euripide, quella che a casa aveva foto fatte da lei a visuali curiose della città...
Ma da un mesetto o due stanno affiorando problemi che mi spiazzano:
mi portava spesso alle serate letterarie dei suoi amici, ora ci va spesso da sola dicendo che io non la capisco. E soprattutto, ha riportato in un suo libro parti della storia con me, e... sospetto che stia vivendo anche una storia con un suo amico, a giudicare da come scrive altre cose.
Lui è un musicista, lei lo definisce un artigiano della musica, stanno ore a parlare. Ora deve andare con lui ad un teatro che... mah non lo so, guarda, io non mi sento più di starle appresso.
Ho fatto male a fidarmi di lei, credo.
Nick

Caro Nick,

ti stai confrontando con una delle peggiori figure della mitologia sentimentale: la Fidanzata Scrittrice.
O Fidanzata Artista in generale.

In genere, la classifica del pericolo è:

Teatrante
Musicista
Scrittrice
Pittrice/Fotografa

Con la fidanzata teatrante sei davvero fottuto. Se non sei un personaggio pure tu, passerai la vita ad applaudirla in scena, lei sempre fra colleghi che "ci cambiamo nello stesso camerino ma tranquillo, è pure gay!" - ma a te rode il culo anyway (fa pure rima). Per non parlare poi dei vari finti produttori viscidi che le chiedono alcune foto nuda per il provino di Amleto (mmmh.... qualcosa mi dice che mente).

Con la musicista anche sei fottuto, perché spesso quelle da conservatorio sono folli e quelle da serata canora vivono circondate di colleghi uomini, condannandoti al giramento di palle (secondo i Padri della Chiesa, damnatio ad rotationem testiculorum)

"Ora diche ùn poe-sie..."
forse Guzzanti, fra Robertetti e il critico d'arte di Teleproboscide,
è il comico che più di tutti ha preso per il culo gli artist-isti.
Con la scrittrice più che altro avrai problemi relazionali ma leggermente meno fastidi sociali. Dovrai scontrarti, come vedremo, col suo narcisismo (che curiosamente a volte supera quello delle attrici), la sua complessità a tutti i costi e con una serie di rivali che vivono con la mano sotto il mento, scrittori che di mestiere fanno lo scrittore famoso apposta, con qualche Brunello Robertetti che le va dietro e così via.

Con la pittrice/fotografa puoi cavartela, il più delle volte, salvo qualche raffigurazione di gusto opinabile che lei ti spaccerà per scorcio suggestivo, ma sono gusti (sempre se non si mette a dipingere uomini nudi e se non si mette in testa di diventare la musa di un visionario della fica, col rischio di trovarti casa tappezzata di ritratti in caricatura iperpelosa della sua topa, e un senso di giramento di coglioni latente). In compenso può glorificarti con un ritratto eroico.

Spendiamo due parole su un dato fondamentale: la differenza fra artista e artistista:
come dico spesso, al mondo esistono artisti e artististi:
nove su dieci, la F.S. è un'artistista, cioè una che fa apposta l'artistica.
Gli artisti veri sono più rari, poi ti farò leggere ua mia poesia romanesca a riguardo, intitolata 'Sono un artista'.

ORA:

 Già a un uomo viene di norma pochissima voglia di stare a sentire le imprese creative e intellettuali di una donna artista, figuriamoci di una artist-ista!

Il massimo dell'artistico è se le dico:
"A chicca, mettete in posa che te faccio 'no schizzo!"

In fondo ha senso:

Quando hai le palle piene, hai troppa urgenza di amare per metterti a parlare di arte.
Quando hai le palle vuote non hai bisogno di fare l'uomo profondo per scopare, e quindi non ti viene di parlare di arte.
Diventi sì più lucido ed equilibrato, però non viene da parlare di cose artistiche - a meno che non ci riferiamo al capolavoro appena prodotto, allora diventiamo acuti e fieri interpreti dell'opera.
Immagino già due critici occhialuti che guardano le lenzuola affrescate d'amore e dicono:
"Poffarbacco, ma questo è un Antares autentico! Gran pennello!"

Quindi ecco, come la metti la metti, per fretta o per demotivazione, è rarissimo che un uomo sano parli di arte con una donna.

In realtà, non è che non ci interessa l'Arte: io ho molte amiche artiste, davvero.
E mi ci trovo bene. Le amo come amiche. Ammiro le loro opere, ce le commentiamo reciprocamente.
Il discorso è diverso: semplicemente, ai fini della scelta di una donna (ai fini della scelta, si badi bene) è irrilevante, se non addirittura controproducente, che sia un'artista.

E' come l'altezza o la sportività: non è che non piacciono, ad alcuni piacciono; o non è che non possano essere qualità in una donna, possono, ci mancherebbe: ma non sono rilevanti, e in certa misura possono addirittura nuocere.
Un'opera d'arte che amo da una donna
E' come se un uomo cercasse di essere figo a saper fare ordine in casa: può essere gradito, ma nessuna donna si innamora di un uomo per questo motivo.
Viceversa, il Genio è una delle cose più attraenti in un uomo, infatti esistono più muse che musi, ovviamente.

Fanno eccezione alcune forme di arti donnesche che a me arrapano molto:
ad esempio a me fa impazzire la donna creativa in cucina, o manualmente, che so, quella che scolpisce le carote o che fa le torte con un sorrisino buddhico.
Quando vedo una ragazza che cucina mi vengono le pupille a forma di cuore e solitamente cerco di amarla direttamente davanti ai fornelli.
Mi piacerebbe essere il muso ispiratore di una cuoca, laddove 'muso' sta proprio per grugno famelico.

Ecco, una donna che legge, che ama leggere, che cucina e disegna a me fa impazzire.
E' un modo femminilissimo di fare Arte o amare l'Arte.

Ho cercato di spiegarlo a svariate donne dure di comprendonio:

"Amo', io apprezzo che sei un genio. Ma non ti amo per questo."

Una ci rimase male perché, mentre mi parlava delle sue idee politiche in un momento di ozio a letto, io cercavo accanitamente un pertugio per amarla, un punto comodo dove applicarle il mio amore. E lei sbottò:
"Ma che cazzo!! Possibile che mentre ti parlo di idee tu mi monti una gamba? CANE!"
Io guaendo dentro di me, risposi:
"Ma tu parla, io intanto ti sc...."
"Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargh!" - quasi svenne per la mia innocente rozzezza.

Bah. Io volevo solo unire utero e dilettevole ottimizzando i tempi!

Tornando alla nostra fidanzata artistica:

E' terribile.
Subito dopo le piaghe d'Egitto, viene lei:
il salmo d'angoscia del fidanzato della scrittrice recita infatti così (dal Libro dei Salmi Virili):

"Signore YHWH, possente Dio degli Eserciti,
in te confido!
Infliggimi il pungolo del tuo Zelo,
percuotimi con lo scettro della Tua Potenza,
sferzami con il frustino della Tua Saggezza,
ma risparmiami la Fidanzata Scrittrice!!"

A parte i motivi logistici suddetti, per giunta spesso la ragazza artistica è anche morbosa e inutilmente alla ricerca della profondità, dello scandalo o delle implicazioni delle cose:
un loro amico banalmente cretino diventa un eroe naif,
la sua amica sfigata diventa un volto intenso e imperscrutabile,
il nero che le ha trombate la sera prima diventa il misterioso straniero dalla pelle d'ebano,
il drogatello che ci stava insieme l'anno prima diventa un angelo caduto,
e altre amenità che tu dovrai sorbirti perché 'se no passi da superficiale'.

NB: Fanno eccezione le scrittrici di fiabe e racconti Fantasy, che sono categoria a parte, più sognanti e candide, e ci vado molto d'accordo.

Certo che ti ha citato Euripide: immagino "Le Baccanti".
Del resto ricordi come andò ne Le Baccanti: le invasate uccisero il buon Penteo.
SALVATI!

Il primo passo per la salvazione è riconoscere la fasullità del suo fascino.

Ella infatti risulta affascinante solo se tu appartieni alle seguenti categorie d'uomo:

IL LETTERATO CREDULONE: dicasi lettarato credulone quell'uomo che è abbastanza intellettuale da essere un lettore di libri e un discreto uomo di cultura, ma non abbastanza da essere irriverente, onde per cui trascorre il suo disonorato tempo a leccare il culo a qualsiasi artistoide conosca. Ovviamente, abboccherà subito all'aura "dionisiaca" della Fidanzata Scrittrice, ignaro delle vere implicazioni. Spesso infatti è anche un Pentito (v.oltre).

IL SEMPLICE: è appunto semplice, quindi incuriosito da una donna che gli appare elevata e interessante. Non ha ancora appreso il Verbo maschilista che gli rivelerebbe, se compreso e vissuto, che nessuna donna può realmente avvincere intellettualmente un uomo, e che ogni Ippazia deve e può essere sottomessa da uno stallone feroce. Così poi scriverà qualcosa di erotico, e tu ti alzerai dal letto pensando
"Ma sì, scrivi quello che cazzo ti pare."
(con un forte accento sulla C di cazzo)

IL PENTITO: forse uno dei peggiori, mai abbastanza biasimato dalla comunità maschile. Il maschiopentito, o Pentito, è uno che, per qualche ragione (delusioni o illusioni che siano) ha deciso di apprezzare a priori le donne e abbocca a tutte le stronzate che una donna dice, spesso spregiando a parole gli atteggiamenti degli altri uomini. Il pentito si gloria di avere molte amiche e di reputarle tutte straordinarie. A lui ho dedicato la poesia "l'Amico delle Donne" che allegherò in un post a parte. Spesso il Pentito è anche Letterato Credulone, e ancor più spesso teatrante. Trascina le donne alle serate letterarie convinto di apparire intrigante e artistico, dimenticando che se non sei davvero un artista con due coglioni così, appari solo sfigato e viscido. Lo capirà.

Se appartieni a queste categorie, capisco che tu possa aver trovato interessante la F.S.:

sono sicuro che la prima sega te l'ha fatta sul suo letto (probabilmente un cazzo di materasso-puff con lenzuolo esotico) in mezzo alle sue pareti tappezzate di foto in bianco e nero di volti "folk" (vecchi rugosi, barboni, mignotte, angoli di strade pisciate dai cani) che sembravano seguire la sega con aria intensa.
Ancora non ti perdoni di aver eiaculato guardando in secondo piano la foto di Alda Merini a parete, che nel tuo campo visivo era appena eclissata dalla tetta della F.S., sicché per fissare la tetta percepivi subliminalmente il volto sfocato della poetessa.
Tu ami del resto le poesie di Alda Merini, però questa associazione ti ha disturbato.
E' come se ti stai toccando davanti a un porno, schiacci per errore il telecomando, e cambiando canale ti trovi a venire davanti a Marzullo che intervista Rosy Bindi.
Voglio dire, sono piccoli traumi.
Del resto la scelta era fra Pasolini (ritratto appena dietro la sua spalla, sul muro) e la Merini (dietro la tetta), e hai pensato "Facciamo tetta+Merini, va', cerco di pensare alla tetta".

"Parliamo di Garpez, un esponente della transavanguardia!"
(...) "Eh lo sai come so sti artisti, mezzi drogati mezzi froci"

Sono pensieri giusti, ma lei non avrebbe capito.

Infatti non hai protestato per non fare la figura di quello che non capisce l'Arte, immagino:
l'alibi perenne degli artististi è per l'appunto quello per cui chi non capisce le loro trovate di nicchia è "commerciale" - mentre invece in genere, quando una cosa è di nicchia, un motivo c'è eccome.

Il più frequente è che spacca le palle.

E' difficilissimo che una cosa davvero bella non catturi l'attenzione del popolo: sono pochissime le cose davvero "ingiustamente di nicchia", solitamente il pop piace perché è obiettivamente godibile.
Perché le canzoni "commerciali" sfondano le classifiche e Paolo Benvegnu no?
Mica perché è filosofo: solo per un fatto di godibilità intrinseca!
Infatti "Matrix", che è un nobile mattone gnostico, però è anche una bella trilogia dal punto di vista visivo e spettacolare, ha fatto successo!
Quindi non è che la gente "teme la Conoscenza": semplicemente sa distinguere quello che è orecchiabile da quello che non lo è.

 Tornando a noi:
quante puttanate artististe hai dovuto subire, amico mio?

Ora la tua storia con lei è romanzata qua e là, a pezzi, e fiuti anche le corna: e fai bene.

Devi ricordare che gli artististi vivono in un loro mondo bohemien in cui però, alla fine, carta canta secondo le leggi di Natura, come per tutti noi.

E lei starà già ciucciando l'uccello di un altro, uno dei suoi amici pitto-musico-scrittori "vino e assenzio" che scopando lei hanno fugato uno solo dei tuoi dubbi: quello riguardo al loro orientamento sessuale.
E nemmeno del tutto.
Una fidanzata normale può esser vacca.
Una fidanzata colta può esser vacca come Pasifae.

Una donna comune ti mette le corna e quatta quatta torna a casa, si fa il bidet e prepara la cena.
Una F.S. no!
Non ti mette solo le corna: deve romanzarle!

E tu reagisci usando una tecnica che la spiazzerà:
le dimostrerai che gli scrittori stessi sono maschilisti come te.

Formati un'antologia misogina:

- Lei cita Euripide e quella rompipalle di Aspasia?

Bene: spiegale come le Amazzoni siano state trombate e uccise da svariati eroi, tanto per restare sul Classico (Ippolita fu amata e uccisa da Eracle, Pentesilea si innamorò prima di Ettore e poi di Achille, per giunta mentre questi la stava uccidendo).
Leggile Ovidio e altri famosi classici che la pensano come noi.

- Studia come Simone De Beauvoir fu l'ancella sessuale di Sartre, cornuta e vittima, e di come Mary Wollstonecraft scrisse lettere di rara ancillarità al suo amante tirannico.

Capirà che il Mondo non si divide in artistoidi e beceri, ma in gente che sa comportarsi e non.

Quando ho detto che mi piace l'arte
del taglio, non mi riferivo a Fontana.
Spiazzala parlando il suo linguaggio, ma dalla tua parte:

è un po' come nella Scherma Giapponese la strategia chiamata Getsukage No Heiho, ossia "la tattica dell'Ombra della Luna": apprendere ed imitare i gesti dell'avversario, in modo da farlo trovare innanzi ad un avversario che fa cose che vanno a pareggiarlo sullo stesso piano. In questo modo, o vanifichi eventuali suoi vantaggi "di atteggiamento", o comunque lo confondi sul suo stesso territorio.

Getsukage! Ricorda.

E' solo una delle innumerevoli tecniche di spada che si possono usare nella Vita!

 E a proposito di spada: quel tipo che la sta scopando parlandole di Musica, quello lì, come diceva?
Quello che la mette a pecora dicendole che è una MOSTRA RETROSPETTIVA.
AH! L'artigiano della musica! Wow.

Eeeeeeeeeeeeeeeh bambini!
C'è l'Artigiano della Musica! Eeeeeh!
Non ha un cazzo da fare e compone pezzi musicali lassativi, ma siccome lo fa in una nuvola di hashish sembra figo.

Ecco lui: presto sarà sfidato a duello, e con notevoli precedenti letterari!

Infatti imiterai lo stile di Casanova nella lettera di invito al rivale polacco (che ti allego qui in foto, ma in un altro post il prossimo sul duello) , e gli racconterai di come Alexander Pushkin sfidò a duello suo zio, che gli aveva solato la ragazza a un ballo campestre. Era così scattante in duello, da essere chiamato "il Grillo".
Anche questa è Arte.
L'Arte della Spada.

Insomma: vogliono la Cultura?
Eccola.
Ma non quella della serie: "Beviamo del vino parlando delle Baccanti, poi ti porto a una mostra e ti dico che hai del talento, oh, sì, amo la musica classica, andiamo a sentire il monologo di una matta vestita di iuta che vomita a fine serata" - no no, la Cultura quella cazzuta.

Forza e Onore!

Antares